A Spazio Reale il primo campus per ragazzi non vedenti: la parola d’ordine è integrazione

CAMPI BISENZIO – Per molti sembrerà un paradosso. Per noi no. E infatti uno degli aspetti che ci piace mettere in risalto è proprio il sorriso sul loro volto. Stiamo parlando degli otto ragazzi non vedenti che da domenica scorsa stanno partecipando a Spazio Reale (dove resteranno fino a sabato 15) al primo campus estivo […]

CAMPI BISENZIO – Per molti sembrerà un paradosso. Per noi no. E infatti uno degli aspetti che ci piace mettere in risalto è proprio il sorriso sul loro volto. Stiamo parlando degli otto ragazzi non vedenti che da domenica scorsa stanno partecipando a Spazio Reale (dove resteranno fino a sabato 15) al primo campus estivo interamente dedicato a loro. Una settimana di sport, corsi di orientamento, informatica e tanto altro ancora resa possibile grazie alla collaborazione fra Uici Firenze (Unione italiana ciechi e ipovedenti), Spazio Reale, My Sporting Campus ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Sono arrivati a San Donnino dalla Toscana ma anche dal Veneto e dalla Sicilia, hanno da 15 a 25 anni e questa mattina li abbiamo conosciuti insieme agli operatori che li seguono e a Niccolò Zeppi, presidente provinciale dell’Uici. E’ la prima volta che nel nostro paese viene organizzato un centro estivo per ragazzi ciechi, che in una settimana ricca di appuntamenti possono sperimentare una formula innovativa di campus in cui le attività ricreative e culturali sono dosate in modo sapiente con quelle formative. Con un’altra particolarità: per questi ragazzi, arrivati a Spazio reale, con i loro accompagnatori non è previsto alcun costo. “Si tratta di un’esperienza fuori casa importante – ha detto il presidente Zeppi – per promuovere la cittadinanza attiva dei giovani non vedenti e la loro integrazione e piena autonomia”. Fra gli obiettivi la comprensione reciproca attraverso opportunità professionali e formative rese possibili dalle ICY (Information and Comunication Technologies), l’inclusione di giovani con minori opportunità e il confronto fra ragazzi con disabilità visiva su tecnologie indispensabili per il futuro professionale. Numerose le attività in programma: corsi e lezioni per capire quanto la tecnologia possa essere “amica” di chi non vede. E poi naturalmente tanto sport “perchè l’attività sportiva – conclude Zeppi – è essenziale per sentirsi cittadino fra cittadino e superare i propri limiti”: spazio dunque al calcio a 5, alla scherma, al tennis e al judo. Per conoscere il territorio, infine, una visita al Museo dell’arte della lana di Stia. E il sorriso sui loro volti è la riprova che questi giorni si stanno rivelando davvero importanti oltre che ricchi di scoperte.