L’associazione Pinocchio a casa sua sostiene l’appello per il Museo di Doccia

SESTO FIORENTINO – L’associazione “Pinocchio a casa sua” raccoglie e rilancia l’appello della Società di Mutuo soccorso Richard Ginori per salvare il Museo di Doccia affinché sia reso “alla società civile nel più breve tempo possibile”. L’associazione sostiene “tutte le forme di lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro che operai ed associazioni sindacali […]

SESTO FIORENTINO – L’associazione “Pinocchio a casa sua” raccoglie e rilancia l’appello della Società di Mutuo soccorso Richard Ginori per salvare il Museo di Doccia affinché sia reso “alla società civile nel più breve tempo possibile”.

L’associazione sostiene “tutte le forme di lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro che operai ed associazioni sindacali vorranno compiere – si legge nella nota di Pinocchio a casa sua – affinché la vertenza tra proprietà e banche venga superata nel più breve tempo possibile: primo passo da compiere in vista di un superamento in poco tempo anche dell’impasse che tiene chiuso ancora il Museo di Doccia”. Inoltre stimola “la proprietà Richard-Ginori 1735 perché compia ogni atto concreto e fattibile per il superamento delle divisioni che oggi rendono di fatto impossibile qualsiasi accordo soprattutto di carattere economico” e sostiene “ogni atto che le amministrazioni del territorio stanno compiendo e compieranno per ricomporre una vertenza che vede lo Stato soccombere alle volontà di banche che sono state più volte sostenute con i soldi dei cittadini”.

Nella nota, l’associazione “stigmatizza il comportamento di DoBank, che, unilateralmente, ha interrotto il lavoro compiuto negli ultimi mesi anteponendo il proprio solo interesse a quello della collettività che dovrebbe, in quanto banca, tutelare” e “l’appoggio di tutta la società civile, non solo sestese, nel sostenere ogni iniziativa che possa in qualche modo, far capire alla banca interessata che continuare a mantenere questa sua presa di posizione potrebbe pesantemente essere controproducente, causando un effetto boomerang, a livello di immagine ed anche finanziario, che potrebbe pesare oltre ogni possibile riscontro finanziario immediato”. E mette a disposizione il proprio “profilo facebook ‘Sesto Fiorentino: città della ceramica e non dimentichiamolo’ e contiamo nell’hashtag #salviamoilmuseodidoccia per dar voce a tutti coloro che vorranno esprimere la propria opinione su quanto sta accadendo tra l’indifferenza di troppi”.