Calenzano: il paradosso della vicenda ex Eutelia

CALENZANO – E’ un paradosso la vicenda dei dipendenti di Agile, Ex Eutelia, Aziende importanti a Calenzano i cui 80 lavoratori di un anno fa, oggi sono 60 in cassa integrazione con scadenza a giugno del prossimo anno e una piccola parte, 20, entrati in Tbs la società cui è stata ceduta l’attività grazie ad […]

CALENZANO – E’ un paradosso la vicenda dei dipendenti di Agile, Ex Eutelia, Aziende importanti a Calenzano i cui 80 lavoratori di un anno fa, oggi sono 60 in cassa integrazione con scadenza a giugno del prossimo anno e una piccola parte, 20, entrati in Tbs la società cui è stata ceduta l’attività grazie ad un accordo sottoscritto il 23 gennaio 2012. Il paradosso è che questo accordo che prevedeva un percorso di ammortizzatori sociali e progetti di riqualificazione indirizzati ad accompagnare i lavoratori rimasti esclusi dalla cessione. Prevedeva l’impegno delle istituzioni a inserire nei bandi clausole premianti in favore delle società che si rendessero disponibili alla riassunzione dei lavoratori in cassa integrazione e l’impegno di Tbs a assumere, rispetto a determinate condizioni economiche altri lavoratori in tre anni. “Tutto questo – spiega Daniele Collini di Fiom Cgil Firenze – è rimasto sulla carta. Abbiamo le professionalità e manca il lavoro questo è un paradosso”. La sede di Calenzano è stata chiusa un anno fa. La vicenda rischia di spengersi e per questo Fiom Cgil ha voluto riaccendere i riflettore su una storia che sembra assurda. “Dopo due anni di cassa integrazione – spiega Collini – il nuovo decreto non è stato ancora firmato e i lavoratori non possono restare senza alcun sostegno per alcuni mesi”.

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