“Cena di Raffaello”: in cinquecento a tavola per la Pollicino

SIGNA – Quando la Pollicino chiama, Signa risponde. E la “Cena di Raffaello” che si è svolta ieri sera nel campo sportivo parrocchiale di San Mauro ne è stata un’ulteriore riprova. Con cinquecento persone a tavola per aiutare le famiglie signesi che stanno vivendo un momento di difficoltà e i progetti che l’associazione condivide con […]

SIGNA – Quando la Pollicino chiama, Signa risponde. E la “Cena di Raffaello” che si è svolta ieri sera nel campo sportivo parrocchiale di San Mauro ne è stata un’ulteriore riprova. Con cinquecento persone a tavola per aiutare le famiglie signesi che stanno vivendo un momento di difficoltà e i progetti che l’associazione condivide con i bambini di Chernobyl. Ma anche con tanti volontari che in questi giorni (e servendo ai tavoli) si sono prodigati perchè tutto andasse nel migliore dei modi. In una serata ricca di emozioni, grazie anche un video che ha ripercorso quanto fatto in questi anni dall’associazione, da Raffaello Rossi e dai tanti che lo hanno affiancato e che purtroppo non ci sono più. A fare gli onori di casa il presidente della Pollicino, Beppe Bonardi, coadiuvato da alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale: il sindaco Alberto Cristianini, l’assessore Giampiero Fossi (che ha vestito anche i panni del “presentatore”), l’assessore Federico La Placa, il presidente del consiglio comunale Paola Bettarini, l’assessore – oltre che instancabile – Marinella Fossi, l’assessore Adriano Paoli, il presidente dello Stato libero dei Renai Daniele Donnini e alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione (Massimo Campigli, Valentina Quattrone, Gianni Vinattieri ed Elisa Cerri mentre Giampaolo Lucarini si è occupato dell’allestimento dei tavoli). Ricordi ed emozioni perchè, oltre a Raffaello Rossi, la cena di ieri sera è stata l’occasione anche per ricordare altre due persone che in passato sono sempre state parte attiva della Pollicino: Andrea Catarzi e Libero Sarchielli. E visto che la serata è volata via “all’ombra del campanile”, un pensiero è andato anche a don Armido Pollai, storico parroco di San Mauro, che tanto fece negli anni Cinquanta perchè il campo sportivo diventasse realtà. Nostalgia, occhi lucidi ma anche tanti sorrisi, dettati dalla consapevolezza di aver avuto a che fare con delle belle persone che per il paese (ma non solo) hanno fatto sempre tanto, dedicando il loro tempo libero a chi aveva bisogno e sapeva, che bussando a quelle porte, avrebbe trovato sicuramente delle risposte. Ma anche con la consapevolezza che quella strada è proseguita grazie all’impegno dei volontari di oggi.