Cgil: “Osmannoro, le regole si rispettano ma bisogna andare oltre la repressione”

SESTO FIORENTINO – Nel dibattito sulla “questione cinese” interviene anche la Cgil, per voce della segretaria generale della Camera del lavoro fiorentina Paola Galgani: “Le regole valgono per tutti italiani e stranieri che lavorano e operano nel nostro paese. Valgono sul lato dei diritti, ai lavoratori cinesi come a tutti gli altri va garantito un […]

SESTO FIORENTINO – Nel dibattito sulla “questione cinese” interviene anche la Cgil, per voce della segretaria generale della Camera del lavoro fiorentina Paola Galgani: “Le regole valgono per tutti italiani e stranieri che lavorano e operano nel nostro paese. Valgono sul lato dei diritti, ai lavoratori cinesi come a tutti gli altri va garantito un ambiente di lavoro sano e sicuro, un giusto orario di lavoro e un salario adeguato. I contratti nazionali di lavoro e le leggi devono essere rispettate, non sono un optional da commisurare alle diverse etnie. Le regole valgono anche dal lato dei doveri, vanno pagate le tasse e i contributi. Per questo i controlli devono continuare e se necessario aumentare in tutte le direzioni”. E ancora: “Premesso che al di fuori di questi pochi assunti non c’è integrazione possibile, si deve però aggiungere che istituzioni e parti sociali molto possono e devono fare per prevenire fenomeni come quelli che si sono verificati nella notte fra il 29 e il 30 giugno all’Osmannoro. Per evitarne il ripetersi tutti insieme, sindacati, associazioni di impresa, istituzioni locali, regionali e nazionali, dobbiamo trovare il modo di andare oltre la repressione. Fra Prato e Firenze c’è una filiera da mettere in chiaro e per farlo si deve intervenire anche a monte e a valle delle unità produttive gestite dai cinesi”.