“CiviCa contro la violenza”: donne che si sono ribellate, donne che si raccontano

CALENZANO – 101. In questo caso non si tratta di un numero che rimanda a qualcosa di allegro. Perchè, purtroppo, dal 2006 a oggi in Toscana sono stati ben 101 i femminicidi, “la punta dell’iceberg, – come ribadito dagli assessori regionali Monica Barni e Stefania Saccardi alla presentazione del nono “Rapporto sulla violenza di genere […]

CALENZANO – 101. In questo caso non si tratta di un numero che rimanda a qualcosa di allegro. Perchè, purtroppo, dal 2006 a oggi in Toscana sono stati ben 101 i femminicidi, “la punta dell’iceberg, – come ribadito dagli assessori regionali Monica Barni e Stefania Saccardi alla presentazione del nono “Rapporto sulla violenza di genere in Toscana” – un dato che ci dice che la violenza contro le donne, soprattutto quella che avviene fra le mura domestiche, è un fenomeno strutturale, che deve essere combattuto con ogni mezzo. Molto è stato fatto, molto è ancora da fare”.

Di questo e di molto altro se ne parlerà oggi, 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Per l’occasione, infatti, il Comune di Calenzano ha organizzato un incontro (con inizio alle 21) all’interno di CiviCa sul tema “Di te so stare senza. Storie di donne che si sono ribellate alla violenza” a cui sarà presente anche Piananotizie. Partecipano al dibattito Francesca Baldi, autrice del libro “Uno sconosciuto mi ha cambiato la vita”, Rossella Benedetti, assistente sociale del Comune di Calenzano, Renato Palma, medico e psicoterapeuta dell’associazione Centro Studi per la promozione della Democrazia Affettiva, e Anna Bainotti, dell’Associazione Artemisia.

Per quanto riguarda i numeri, come già detto in precedenza, in Toscana sono stati 101 i femminicidi fra il 2006 e il 2016. Dal 2009 al 2017, 18.939 le donne che si sono rivolte per la prima volta a un Centro antiviolenza e, nell’83% dei casi, la violenza era esercitata dal partner o dall’ex. Venti le Case rifugio, che nel 2016 hanno ospitato 121 donne e 141 minori. A partire dal 2009, infatti, l’Osservatorio Sociale Regionale della Toscana monitora e raccoglie i dati relativi al fenomeno della violenza di genere. Ed elabora annualmente le informazioni provenienti dai Centri antiviolenza e dai Centri per uomini autori di violenze, dalla Rete regionale Codice Rosa, dal Centro di riferimento regionale per la violenza e gli abusi sessuali su adulte e minori dell’AOU di Careggi, dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza dell’Istituto degli Innocenti, dall’Archivio regionale per le prestazioni consultoriali.

I femminicidi – Negli anni fra il 2006 e il 2016 le donne uccise in Toscana dal proprio partner o ex sono state 101: 75 italiane, 26 straniere. In 77 di questi casi (76,2%) l’assassino è di nazionalità italiana. Un ulteriore aspetto che emerge dall’analisi di questo fenomeno estremo è quello dei cosiddetti “orfani speciali”, cioè i minori rimasti orfani di madre e, il più delle volte, privi anche della presenza del padre omicida: sono almeno 34 quelli relativi ai casi registrati fra il 2006 e il 2016.

I Centri antiviolenza – Dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2017 sono state 18.939 le donne che si sono rivolte per la prima volta a un Centro antiviolenza in Toscana, per chiedere aiuto soprattutto per una violenza reiterata nel tempo attraverso atti di persecuzione psicologica, fisica ed economica. Nell’83% dei casi la violenza è a opera del partner o dell’ex. Nell’ultimo periodo di riferimento luglio 2016 – giugno 2017 le donne che si sono rivolte ai Centri sono state 3.000, il numero più elevato da quando è iniziata la rilevazione, con un incremento del 22,5% rispetto all’annualità precedente. La maggior parte delle donne che si rivolge ai Centri antiviolenza è italiana (69,9%). Ciò che emerge nell’ultimo periodo è un aumento delle giovani ragazze, minori di 18 anni: da 11 casi del 2015-2016 a 23 nel 2016-2017; si tratta quasi esclusivamente di ragazze italiane. Dal 2009 al 2017, 16.686 ragazze/i hanno visto le proprie madri subire violenza all’interno delle mura domestiche; di questi, 12.218 erano minorenni al momento dei fatti.

I Centri per uomini autori di violenza – Dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017 i quattro Centri presenti in Toscana che operano per il recupero degli uomini che hanno agito violenze all’interno dei contesti familiari/affettivi hanno effettuato 89 prese in carico; in 67 casi si tratta di uomini italiani. In circa un quarto dei casi la decisione di rivolgersi al Centro è avvenuta su iniziativa spontanea da parte dell’uomo; in 11 casi è stata invece determinante la spinta da parte della partner o dell’ex-partner (la cui incidenza risulta maggiore in presenza di figli all’interno della coppia); in altri 7 casi sono stati altri familiari e/o amici a indirizzare l’uomo verso il Centro.

Il Centro di Riferimento regionale per la violenza e gli abusi sessuali su adulti e minori dell’AOU Careggi ha invece registrato, dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017, 44 accessi per sospetta violenza sessuale, di cui 12 da parte di minorenni; nello stesso periodo, per violenza domestica, si sono registrati 15 accessi di donne, 13 dei quali nella fascia di età tra 18 e 39 anni.