Comitato di Montale: “Con Sesto si riapre la partita sulla gestione dei rifiuti”

SESTO FIORENTINO – Secondo il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale con Sesto Fiorentino si riapre la partita sulle scelte della politica dello smaltimento dei rifiuti. “Questa – scrive il Comitato in una nota – non potrà avere distinzione di territorio, dopo le chiare evidenze di pericolosità acclarate dalla comunità dei medici e dalla […]

SESTO FIORENTINO – Secondo il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale con Sesto Fiorentino si riapre la partita sulle scelte della politica dello smaltimento dei rifiuti.

“Questa – scrive il Comitato in una nota – non potrà avere distinzione di territorio, dopo le chiare evidenze di pericolosità acclarate dalla comunità dei medici e dalla diffuse incongruenze riportate dagli atti degli organi di controllo deputati alla tutela della Salute: palese la presa di posizione dei presidenti della Commissioni Ambiente e Salute della Regione Toscana che, dopo aver tenuto le audizione dei Comitati, hanno avuto un comportamento pilatesco, rinviando la bollente pratica dell’inceneritore ai sindaci proprietari dell’impianto”.

Sulla questione della raccolta differenziata dei rifiuti “niente si muove a Pistoia o Firenze (autentica vetrina mondiale d’Arte ma non per l’etica ambientalista) mentre Prato, sembra avviare piccoli passi verso un’inevitabile politica di differenziazione e recupero delle materie prime davvero efficace. Insomma, se l’azione di denuncia del comitato ha avuto accelerazione grazie alle rivelazioni di Usl 3 e Arpat sull’episodio di sforamento del 2015 è chiaro che i cittadini, dovranno essere capaci di distinguere le iniziative demagogiche rincorse dalle amministrazioni”.

Il comitato sostiene che “l’esito elettorale di Sesto Fiorentino ne è stato il paradigma, i sestesi hanno preso coscienza della minaccia dell’impianto grazie alle vicende di Montale”.