Dal videogioco al lavoro: spin off dell’Università al Campus Design

CALENZANO – Selezionare il personale attraverso videogiochi. E’ uno dei 7 spin off dell’Università di Firenze approvati nel secondo semestre del 2015 e presentati questa mattina al Campus Design nel corso di un incontro dal titolo “Il design delle idee”. Laborplay è il titolo di questo spin off che punta sull’aspetto ludico per “scegliere” il […]

CALENZANO – Selezionare il personale attraverso videogiochi. E’ uno dei 7 spin off dell’Università di Firenze approvati nel secondo semestre del 2015 e presentati questa mattina al Campus Design nel corso di un incontro dal titolo “Il design delle idee”. Laborplay è il titolo di questo spin off che punta sull’aspetto ludico per “scegliere” il personale più adatto per una azienda. Il team è composto da 5 psicologi con esperienze e provenienze diverse. “Utilizzando i più divertenti e diffusi videogiochi per smartphone e tablet – spiega Elena Gaiffi – si rivoluziona il modo di trovare lavoro. I dati di gioco, elaborati da un algoritmo forniscono una valutazione puntuale sulle competenze trasversali, utili per costruire un curriculum completo e certificato”. Oltre all’algoritmo che attraverso il modo di giocare individua la persona adatta per una certa attività, gli spin off presentati stamani vanno dalla dinamica di contaminazione degli alimenti, alla prevenzione del bullismo, dalla sicurezza geologica allo sviluppo di energia delle biomasse, al recupero in 3D del patrimonio culturale e paesaggistico fino ad un sistema di allerta valanghe.

In totale in sei anni sono stati 41 gli spin off presentati e la quasi totalità, 40, sono ancora attivi. Gran parte dei quali la fatturazione supera i 100mila euro di fatturazione.

Nella mattinata sono stati presentati anche gli 8 team selezionati nell’ambito dell’undicesimo ciclo di preincubazione che sono impegnati in un percorso di training e nella stesura di un business plan, primo passo per poter diventare spin off dell’Università di Firenze. In questo ambito ci sono non solo coloro che gravitano nell’area tecnologica, ma anche in quella umanistica e biomedica e delle scienze sociali.

“L’Università gioca sempre pià un ruolo chiave nel settore dell’innovazione e del trasferimento tecnologico soprattutto in relazione al tessuto produttivo del territorio – dice Andrea Arnone prorettore dell’Università di Firenze al trasferimento tecnologico e ai rapporti con il territorio e le imprese – i risultati che abbiamo raccolto in questi anni, di cui le presentazioni dei nostri giovani offrono oggi uno spaccato, sono il frutto dello sforzo compiuto dall’Ateneo attraverso il Centro di servizi per la valorizzazione della ricerca e la gestione dell’Incubatore universitario, insieme alla Fondazione per la ricerca e l’innovazione e della collaborazione sempre più stretta con altri attori istituzionali ed economici”.

Al fianco dei progetti anche Federmanager Toscana. “Abbiamo un programma di supporto alle start up – dice Valter Quercioli – sia come coach manager sia con gruppi di esperti mettendo a disposizione le nostre competenze”.