E’ ricercato e la Polizia lo arresta dopo un inseguimento in un canale

SESTO FIORENTINO – Quella di ieri era una giornata dedicata al controllo straordinario del territorio per gli agenti di Polizia, sia a Firenze che a Sesto Fiorentino. E a finire in manette è stato un cittadino albanese di 30 anni sul quale pendeva una condanna per una serie di furti in abitazione. La Polizia lo […]

SESTO FIORENTINO – Quella di ieri era una giornata dedicata al controllo straordinario del territorio per gli agenti di Polizia, sia a Firenze che a Sesto Fiorentino. E a finire in manette è stato un cittadino albanese di 30 anni sul quale pendeva una condanna per una serie di furti in abitazione. La Polizia lo ha fermato ieri pomeriggio in via Pasolini, nei pressi della rotonda del centro commerciale, mentre viaggiava a bordo di un’auto in compagnia di un suo connazionale. Dalle prime verifiche dei dati riportati nella patente di guida albanese, mostrata agli agenti al momento del controllo, non erano apparentemente emerse anomalie. Ma i poliziotti, insospettiti anche dal fatto che l’uomo stesse viaggiando con un passeggero recentemente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma a Santa Croce Sull’Arno – poiché, secondo quanto ricostruito, sorpreso lo scorso maggio con oggetti di valore rubati a turisti in alcuni agriturismi – sono voluti andare a fondo alla vicenda. Dal bagagliaio dell’auto sono così saltati fuori diversi arnesi usati in occasione dei furti (fra i quali un piede di porco e alcuni dischi flex per tagliare il metallo) oltre a dell’insetticida spray. A questo punto, il trentenne si è dato alla fuga attraversando addirittura un canale, cercando in tutti i modi di far perdere le proprie tracce tra la vegetazione delle zona. Gli agenti non lo hanno mai perso di vista, inseguendolo per oltre una trentina di minuti anche in acqua, fino a quando lo hanno definitivamente bloccato nei pressi del recinto dell’aeroporto di Peretola. I successivi riscontri effettuati dalla Polizia Scientifica sulle sue impronte hanno permesso di accertare che in passato il fermato era stato identificato con un “Alias” ben noto alle forze dell’ordine. In particolare, l’albanese doveva scontare una condanna definitiva a tre anni di reclusione per una serie di colpi in appartamento messi a segno nel novembre 2014 – con altri soggetti al momento rimasti ignoti – tra Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e Figline Valdarno. A seguito di quanto scoperto ieri nel bagagliaio dell’auto sulla quale viaggiavano i due cittadini albanesi, entrambi sono stati infine denunciati per il possesso ingiustificato degli strumenti atti allo scasso sequestrati dalla Polizia.