Il Pd, la politica e l’ex segretario nazionale tornato segretario nazionale

 

SESTO FIORENTINO  – Se prendiamo in esame l’esito delle primarie nella Piana, Lastra a Signa è il Comune dove la mozione di Matteo Renzi ha ottenuto più consensi, Signa quello dove ne ha ottenuti meno. Certo in entrambi i casi hanno pesato tanti fattori: il sindaco di Lastra, Angela Bagni, non ha mai nascosto le sue simpatie per l’ex premier, a Signa c’è stato il forte impegno dell’ex sindaco Paolo Bambagioni, che era il referente per la Toscana per la mozione di Michele Emiliano. Nel mezzo però ci sono Sesto, Campi e Calenzano dove i sindaci non erano certo schierati per Renzi, anzi. Alla fine dei giochi, però, la vittoria dell’ex segretario nazionale del Pd tornato segretario nazionale del Pd è stata netta in tutti e cinque i Comuni. Qualche numero: a fronte dei 395.000 votanti che nel 2013 espressero la loro “opinione”, questa volta a votare sono andati in 200.000, quasi la metà. E anche se complessivamente i votanti a livello nazionale sono stati un milione e 800.000, molti di più quindi del milione auspicato inizialmente dallo stesso Renzi, sono numeri che devono far riflettere. “Un milione di persone che vanno a votare – ha scritto nella sua ultima e-news prima del voto – rappresentano una forza straordinaria, strepitosa”. Ma anche in questo caso un milione erano poco più di un terzo rispetto agli italiani che parteciparono alle primarie del 2013 che decretarono la sua leadership. Tutto questo per dire che probabilmente per far tornare la gente a guardare non dico con affetto ma con simpatia la politica, la strada da fare è ancora lunga. Sia che si parli di centro-sinistra, sia che si parli di centro-destra, in un giudizio scevro da qualsiasi condizionamento ideologico. Renzi però ora ha una grande occasione: dimostrare con i fatti che le tante critiche mosse nei suoi confronti erano infondate. Solo così potrà evitare, detto “brutalmente”, di avere a che fare di nuovo con le primarie, almeno in tempi brevi.