Oggi a Campi, domani nella Piana: più spazio alla Polis, meno ai “pollai”

CAMPI BISENZIO – “Passarono le stagioni, la primavera con il disgelo, l’estate con il fieno e le malghe, l’autunno con la legna e i funghi, l’inverno con i morbidi piumini sui letti tiepidi e la neve sulle finestre. Tutte le cose mutano in fretta. Troppo in fretta”. Meglio citare un grande scrittore come Mario Rigoni Stern – le cui parole comunque si adattano molto bene anche a Campi Bisenzio – prima di addentrarsi nell’analisi del voto ma soprattutto in questi lunghi mesi che lo hanno preceduto. Un voto arrivato a conclusione di una campagna elettorale perenne, sfiancante, che ha avuto bisogno dell’appendice del ballottaggio, condizionato dai social, veri e propri “abbruttitori di anime”, e per arrivare al quale la politica, campigiana e non, ha detto tutto e il contrario di tutto. Ma un conto, ci sia consentito, è la politica (“Scienza e tecnica, come teoria e prassi, che ha per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica”); un altro è la sfera personale, trasmigrata nella politica, trasformata spesso in una vera e propria bega da condominio per i panni stesi alla terrazza più che in un dibattito serrato. Ecco, è questo l’invito che ci sentiamo di rivolgere. Nei prossimi cinque anni (anzi sei, visto che nel 2019 si voterà anche a Calenzano, Signa e Lastra a Signa), pensiamo più alla politica e meno ai “pollai”, con tutto il rispetto per i pollai ovviamente. Perchè la campagna elettorale che si è appena conclusa sarà stata stancante per chi ha dovuto farla e seguirla in prima persona. Ma anche per chi ha dovuto raccontarla non è stata da meno, tra fake news, social simili a una giungla e commenti ai vari post che, in alcuni casi, facevano rabbrividire. E allora, anche se siamo nel ventunesimo secolo, bei tempi quando i dibattiti si facevano davvero in piazza e le bandiere sventolavano dalle finestre delle case. Magari ai più potranno sembrare considerazioni retrograde, post datate. Ma visto che il nostro passato, spesso e volentieri, viene preso come esempio per i valori e gli ideali che ha saputo generare, chi lo sa, può servire anche questa volta. Da ora in poi non sarebbe male restare tutti più cauti, sereni e rilassati (scegliete voi l’aggettivo che vi aggrada di più), perchè nella vita di tutti i giorni i problemi da affrontare non sono pochi e di questi “pollai”, soprattutto sui social, ne facciamo sinceramente e volentieri a meno.