Freaks K. al Teatro della Limonaia

SESTO FIORENTINO – “Freaks K.” è il titolo dello spettacolo proposto da AttoDue al Teatro della Limonaia nell’ambito di TRAM Teatro di Residenza Artistica Multipla. Residenze di Primavera [stagione parte seconda]. Lo spettacolo andrà in scena sabato 12 e domenica 13 marzo alle 21 e comprende “Undici figli (1917)”, “La cantante Josefine, ovvero il popolo […]

SESTO FIORENTINO – “Freaks K.” è il titolo dello spettacolo proposto da AttoDue al Teatro della Limonaia nell’ambito di TRAM Teatro di Residenza Artistica Multipla. Residenze di Primavera [stagione parte seconda]. Lo spettacolo andrà in scena sabato 12 e domenica 13 marzo alle 21 e comprende “Undici figli (1917)”, “La cantante Josefine, ovvero il popolo dei topi (1924)”, “Una relazione accademica (1917)” ed è un libero adattamento da alcuni racconti di Kafka a cura di Alessandro Baldinotti. In scena: Alessandro Baldinotti, costumi di Antonio Musa. La canzone “La cantante”, testo: Alessandro Baldinotti e musica di Enrico Pesciullesi\Cocchi è cantata da Enrico Pesciullesi. La voce del bambino è di Pietro Rabatti.
L’attualità dei Racconti di Kafka balza vivissima agli occhi e prima ancora di indurci alla meditazione, ci avvince nelle mostruose allegorie di allucinanti incubi, di invenzioni drammaticamente “umoristiche” che lo scrittore di Praga ci prospetta: finzioni del possibile che hanno riscontro in una vita quotidiana descritta e rappresentata con assillante realismo.
Un realismo tanto minuzioso che anche l’assurdo caso de “La relazione accademica” (una scimmia che diventa uomo) finisce con l’apparirci credibile e verosimile. La mia “relazione” è tenuta da un illusionista scalcinato, ambiguo e malinconico che ricorda un personaggio di Kurt Weil calato in atmosfere vagamente felliniane.
Mentre la lettura di “Undici figli” è affidata e accompagnata da un viaggio (tramite diapositive) nell’infanzia e nel restare sempre profondamente, anche se adulti, figli. Infine nella “Cantante Josefine” disegno il ritratto di una diva-mostro, metafora universale dell’inermità, e del pericolo di annientamento cui va incontro l’uomo contemporaneo (uomini come topi), il quale vede divenire incerta la speranza stessa di sopravvivere.
Biglietti: 10 euro intero, 8 euro ridotto. Per informazioni e prenotazioni: Tel. 055 4206021 – info@attodue.net.