Furti e rapine: i Carabinieri di Signa fermano una pericolosa banda di ladri

SIGNA – Importante operazione dei carabinieri della Compagnia di Signa, che questa mattina hanno concluso una complessa attività investigativa che ha permesso loro di arrestare due cittadini italiani Franco e Giacomo Smopech, rispettivamente classe 1974 e 1996, entrambi pregiudicati e senza fissa dimora, nonchè di deferirne uno in s.l., tutti imparentati fra loro, autori di […]

SIGNA – Importante operazione dei carabinieri della Compagnia di Signa, che questa mattina hanno concluso una complessa attività investigativa che ha permesso loro di arrestare due cittadini italiani Franco e Giacomo Smopech, rispettivamente classe 1974 e 1996, entrambi pregiudicati e senza fissa dimora, nonchè di deferirne uno in s.l., tutti imparentati fra loro, autori di alcune rapine e furti commesse fra Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Castel Mella, in provincia di Brescia, tra novembre e dicembre del 2016. L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Firenze, Pm dottor De Gregorio, è stata avviata in seguito a un’aggressione subita da una turista francese che, mentre si trovava a bordo della propria auto a Sesto Fiorentino, è stata aggredita da due dei tre indagati e derubata della propria borsa. Gli altri episodi contestati sono caratterizzati dallo stesso modus operandi: la vittima, una volta salita in macchina, veniva avvicinata, rapinata della borsa e aggredita se opponeva resistenza. In una circostanza, in occasione di una rapina a Signa, nella zona dell’Indicatore, i tre erano ricorsi anche alla violenza, arrivando addirittura a investire una donna che, per impedire loro di fuggire, si era messa davanti alla loro macchina venendo però urtata e ferita a una gamba (la rapina fruttò oltre 8.000 euro). I risultati delle indagini svolte, ottenuti anche grazie a numerosi pedinamenti, hanno fornito al Gip del Tribunale di Firenze i gravi indizi di colpevolezza utili all’emissione delle misure cautelari. L’Autorità Giudiziaria, infatti,  ha emesso i provvedimenti restrittivi prima che gli indagati potessero rendersi irreperibili o commettere altri reati. Nel corso delle varie perquisizioni sono stati trovati e posti sotto sequestro numerosi cellulari e carnet di assegni  risultati rubati. Contestualmente si è proceduto a dare seguito al decreto di sequestro preventivo delle vetture utilizzate nel corso dei loro “raid”. Dopo le operazioni di rito, gli arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Prato e Modena a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.