Gianni Mura “Libertà, speranza e dignità: così Alfredo Martini vedeva il ciclismo” (foto gallery)

SESTO FIORENTINO – La Pieve di San Martino gremita, mentre fuori sotto un caldo sole di fine agosto, tante persone che non sono potute entrare hanno voluto essere lì, anche se all’esterno per portare un saluto, l’ultimo, ad Alfredo Martini. Ad affiancare don Silvano Nistri i Padri Agostino e Raffaele del Convento della Castellina. “Per […]

SESTO FIORENTINO – La Pieve di San Martino gremita, mentre fuori sotto un caldo sole di fine agosto, tante persone che non sono potute entrare hanno voluto essere lì, anche se all’esterno per portare un saluto, l’ultimo, ad Alfredo Martini. Ad affiancare don Silvano Nistri i Padri Agostino e Raffaele del Convento della Castellina. “Per i sestesi – ha detto don Nistri – Alfredo era uno di famiglia. Lo vidi arrivare a Sesto nel 1941 con la sua bicicletta e poi ci siamo incontrati e mi è capitato spesso di andare a trovarlo, ma ho sempre rispettato le sue convinzioni e non gli ho mai proposto i sacramenti. Venerdì, però, l’ho visto arreso”. Il sindaco Sara Biagiotti ha affermato che “il nostro impegno sarà quello di trovare le forme più adeguate per ricordare Alfredo Martini”. Dopo i toccanti interventi dei nipoti Edoardo, Matteo ed Elia, è intervenuto il giornalista-scrittore Gianni Mura. “Gli chiesi – ha ricordato Mura – le prime tre parole che gli venivano in mente con ciclismo. Alfredo ci mise 5 secondi e rispose: libertà, speranza e dignità”. Tra gli episodi che amici, parenti e sportivi hanno voluto ricordare anche quello divertente quando venne chiesto a Martini che aveva tra i suoi in squadra Rocco Gatta e gli fu chiesto di poter prendere Topi “un toscano, bravo”. Per un po’ Martini ci pensò poi rispose “non posso prenderlo, ho già Gatta!” Davide Cassani Ct della nazionale di ciclismo ha ripercorso la sua storia intrecciata con quella di Martini. “Sono innamorato del ciclismo dal 1968 – ha detto – Alfredo ha realizzato il mio sogno. Non ero un campione e nonostante questo mi ha chiamato 9 volte forse perchè anche lui non è stato un campione”.

Durante la cermonia funebre c’è stato anche un piccolo fuori programma: una persona ha accusato un malore, ma subito sono intervenuti i volontari della Croce Viola e il 118.

Elena Andreini

foto gallery di Roberto Vicario