Inceneritore, i Comitati chiedono “più attenzione”

SESTO FIORENTINO – Braccio di ferro sull’inceneritore e sui tempi di inizio dei lavori. In una nota a firma di comitati e associazioni (Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia, Mamme No Inceneritore, Assemblea per la Piana Contro le Nocività, Comitato No Aeroporto Campi Bisenzio, Comitato No Aeroporto Sesto Fiorentino, Comitato No Aeroporto Prato e Provincia, Comitato […]

SESTO FIORENTINO – Braccio di ferro sull’inceneritore e sui tempi di inizio dei lavori. In una nota a firma di comitati e associazioni (Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia, Mamme No Inceneritore, Assemblea per la Piana Contro le Nocività, Comitato No Aeroporto Campi Bisenzio, Comitato No Aeroporto Sesto Fiorentino, Comitato No Aeroporto Prato e Provincia, Comitato Mente Locale della Piana Fiorentina – Campi Bisenzio, Comitato Ambientale di Casale (Prato), Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato Sud, Comitato Oltre Carmignano – Poggio a Caiano, Comitato per la Chiusura Inceneritore di Montale, VAS Vita Ambiente Salute ONLUS – Prato, l’Associazione Acqua Bene Comune di Pistoia e Valdinievole, l’Alleanza dei Beni Comuni di Pistoia) si dice che “i cittadini della Piana prendono atto delle dichiarazioni delle Società proponenti ed interessate all’impianto, rese pubbliche durante queste settimane a seguito della decisione del TAR di rimandare la trattazione dei ricorsi e quindi di procedere con il lavori nonostante i ricorsi pendenti”.

La lunga lista di comitati sottolinea che “al di là degli atti, che il sindaco Lorenzo Falchi produrrà come risposta a tale decisione ed azione, nel momento in cui ci fosse effettivamente l’inizio dei lavori, un secondo dopo, provvederemo nelle competenti sedi, notificando anche la Procura presso la Corte dei Conti tali azioni, infatti, come le Società sanno bene, essendo le stesse anche a capitale misto-pubblico hanno comunque ulteriori obblighi di valutazione e di merito a cui dover ottemperare”.

In caso, proseguono i firmatari “si procedesse irregolarmente e/o mettendo a rischio denaro pubblico visto che sicuramente la questione, qualunque sia il risultato del TAR, la parte eventualmente soccombente impugnerà al Consiglio di Stato, si potrebbero riscontrare danni e/o maggiori costi di demolizione se i lavori fossero poi definitivamente bloccati, dovendo rispondere dei costi a causa di ‘precipitose decisioni’ tese all’ inizio dell’opera con la mera (noi presumiamo temeraria) speranza che una volta iniziato, non si possa mai tornare indietro”. E invitano i “sindaci comproprietari della ‘municipalizzata’ a raffreddare i ‘bollenti spiriti dei propri dipendenti’ visto che i primi cittadini anch’essi sono tutori del denaro pubblico, potrebbero essere poi chiamati in causa per improvvide e/o incaute autorizzazioni affidate ‘ai propri accaldati dipendenti’ perché potrebbero generare inutili spese di risorse pubbliche”.