SESTO FIORENTINO – “La protezione civile significa anche rispetto per le persone e per l’ambiente” questo il senso del discorso del commissario prefettizio Antonio Lucio Garufi intervenuto oggi alla Giornata della protezione civile. Una vera festa in piazza Vittorio Veneto in occasione della decima edizion. Associazioni, istituzioni, forze dell’ordine sono tutti presenti per informare e mostrare la propria attività. La “Giornata” è stata aperta dal saluto del comandante della Polizia municipale Paolo Bagnoli che ha presentato il programma dell’intera giornata che prevede alcune esercitazioni di protezione civile sia da parte delle associazioni sia da parte dei bambini delle scuole sestesi che hanno partecipato al progetto “Scuola sicura” e che hanno ottenuto, oggi, un attestato. “La partecipazione di tutte le associazioni – ha detto Bagnoli – rende l’idea che agendo in sinergia si possa far fronte alle emergenze”.
“Attraverso il comportamento attivo di tutti noi – ha aggiunto il commissario prefettizio Antonio Lucio Garufi – rendiamo attivo il nostro territorio e la nostra società”. Garufi ha ricordato la sua prima volta ad una manifestazione, a Prato di Scuola sicura, venti anni fa. “Se è da oltre venti anni che esiste questa manifestazione – ha detto – allora vuol dire che c’è sempre più gente che si informa e partecipa”.
Bambini, adulti e curiosi si sono fermati davanti ai mezzi dei vigili del fuoco, a quelli della Polizia (presente anche con un piccolo elicottero a disposizione dei bambini) dei Carabinieiri, della Guardia di Finanza, della Polizia municipale e a quelli delle varie associazioni tra cui la Croce Viola, la Misericordia, La Racchetta e la Protezione civile del Comune di Sesto Fiorentino.
“Attraverso iniziative come queste noi diffondiamo una cultura – ha detto Garufi – della sicurezza e della prevenzione. Cosa è la prevenzione? E’ una parola semplice da spiegare: da un lato acquisizione di esperienze e conoscenze e successivamente il sapersi comportare di conseguenza. Questo è fondamentale attraverso Scuola sicura, formazione nelle scuole, arriviamo alle famiglie e sempre più ad vaste schiere di persone. La prevenzione fa il paio con un’altra parola quella del rispetto. Quando rispettiamo una persona significa che la conosciamo e facciamo in modo che la persona non si dispiaccia dei nostri comportamenti, ci comportiamo di conseguenza. Stessa cosa vale nei confronti dell’ambiente che ci circonda. Noi dobbiamo conoscere il nostro ambiente, conoscere le dinamiche e le fragilità e potere, così, rispettandolo, fare in modo che possibili eventi calamitosi o provocati dall’uomo non abbiano conseguenze o le abbiano limitate”.
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