Migranti, Fattori e Sarti (Sì): “Regione dica ufficialmente no un CPR in Toscana”

SESTO FIORENTINO – “La Regione dica ufficialmente no alla costruzione di un CPR in Toscana”. E’ quanto chiede in una mozione il gruppo consiliare Sì-Toscana a Sinistra. “La Toscana deve opporsi alle richieste del Governo nazionale e all’ ipotesi di apertura di un Centro per il Rimpatrio nel territorio regionale”, affermano i consiglieri Tommaso Fattori […]

SESTO FIORENTINO – “La Regione dica ufficialmente no alla costruzione di un CPR in Toscana”. E’ quanto chiede in una mozione il gruppo consiliare Sì-Toscana a Sinistra. “La Toscana deve opporsi alle richieste del Governo nazionale e all’ ipotesi di apertura di un Centro per il Rimpatrio nel territorio regionale”, affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti. “Questa, negli anni passati, è stata la linea tenuta anche dal presidente Enrico Rossi e dal Partito Democratico, ci auguriamo che non ci siano ripensamenti, dato che sembra in corso una gara disumana a chi lucra più voti sulla pelle degli ultimi”.

“Tra Cie e Cpr è cambiato il nome ma non la sostanza: si tratta di “non-luoghi” di detenzione e sofferenza dove viene negata la dignità delle persone, dove il servizio sanitario pubblico nemmeno può entrare, collocati in aree lontane dalle città, gestiti da soggetti privati e con costi altissimi rispetto agli obiettivi prefissati. Vi si trovano recluse persone straniere che non hanno commesso reati ma sono semplicemente prive del permesso di soggiorno per le ragioni più diverse, che talvolta sono diventate irregolari dopo avere lavorato. Oppure ci sono segregati ex-detenuti che, una volta scontata la pena, non vengono espulsi direttamente dal carcere ma trasferiti appunto nei Cie, in attesa di rimpatrio. Infine nei CIE-CPR vi sono molti richiedenti asilo che hanno potuto formalizzare la propria domanda solo dopo avere ricevuto un provvedimento di respingimento ed espulsione”, proseguono Fattori e Sarti.