Niccolai (A sinistra per Signa): “Migranti, non dobbiamo scontrarci”

SIGNA – Non si è fatta attendere la replica di Romina Niccolai (nella foto), capo gruppo di A sinistra per Signa, alle parole di Alessandro Mori, coordinatore comunale del Fronte Nazionale, sulla questione casa immigrati e cittadini signesi. “Nel consiglio comunale del 16 luglio, dopo la discussione sul bilancio di previsione 2015,  ho presentato un […]

SIGNA – Non si è fatta attendere la replica di Romina Niccolai (nella foto), capo gruppo di A sinistra per Signa, alle parole di Alessandro Mori, coordinatore comunale del Fronte Nazionale, sulla questione casa immigrati e cittadini signesi. “Nel consiglio comunale del 16 luglio, dopo la discussione sul bilancio di previsione 2015,  ho presentato un Ordine del giorno in cui si chiedeva al consiglio di aderire ai principi e valori costituzionali di solidarietà, rispetto dei diritti umani, leale collaborazione tra i vari organi dello Stato. Tutto allo scopo di accogliere, almeno formalmente per il momento, la sollecitazione del presidente Enrico Rossi e del presidente Anci Toscana di ospitare un piccolo gruppo di richiedenti asilo sul territorio di Signa. Il documento non è passato ma si è persa anche l’occasione di fare una riflessione seria sul tema. Sapevamo che presentare un odg su un tema così caldo avrebbe trovato un muro, non tanto sui principi, da tutti accolti, ma sul mettere in pratica tali principi”. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Mori “vorrei parlare un momento dell’emergenza abitativa a Signa – aggiunge la Niccolai – perché in consiglio è stato tema discusso più volte, con documenti presentati da A Sinistra per Signa e dal resto delle opposizioni. Tutti ci rendiamo conto di questo enorme problema e cerchiamo di fare pressione sull’amministrazione, di proporre, seguiamo anche direttamente delle situazioni. Conosciamo personalmente le persone coinvolte. Ma tutto questo perché dovrebbe scontrarsi con la questione dell’accoglienza dei migranti? Sono due questioni che possono essere seguite di pari passo, l’una non ostacola l’altra, pensare ai propri cittadini vuol dire anche essere i promotori di azioni che “rilancino” la solidarietà, che mostrino con l’azione le difficoltà ma anche i frutti di un impegno di accoglienza, provando a coinvolgere i cittadini e quelle persone che per un periodo di tempo rimarrebbero nella nostra comunità, per dissipare le paure irrazionali. Signa ci ha provato in passato, e il percorso è stato difficoltoso, perché le poche risorse, anche umane, hanno aumentato di molto il lavoro quotidiano, quindi poi si è scelto di non proseguire. Dal 2011 ad oggi sono trascorsi 4 anni, magari potremmo riprovare a mettere in campo le nostre forze per una così importante azione di solidarietà, senza nulla togliere a tutte le altre questioni centrali per il benessere di una comunità. Direi che almeno potremmo iniziare a parlarne senza pensare di stare offendendo qualcuno. In questo modo si sottovalutano di molto i cittadini signesi e le loro “risorse” umane”.