Olga Bolognesi, presidente del Consiglio comunale, lascia il PD

CALENZANO – Olga Bolognesi, presidente del consiglio comunale, ha lasciato il PD. “E’ con grande dispiacere, ma anche con la risolutezza che mi deriva da una lunga e profonda riflessione, che mi trovo a rendere pubblica la decisione di uscire dal Partito Democratico e di conseguenza dal relativo gruppo consiliare a Calenzano”. E’ questo ‘inizio […]

CALENZANO – Olga Bolognesi, presidente del consiglio comunale, ha lasciato il PD. “E’ con grande dispiacere, ma anche con la risolutezza che mi deriva da una lunga e profonda riflessione, che mi trovo a rendere pubblica la decisione di uscire dal Partito Democratico e di conseguenza dal relativo gruppo consiliare a Calenzano”. E’ questo ‘inizio della lettera che Bolognesi scrive al segretario del PD calenzanese. “Le forzature, a mio avviso inaccettabili, legate alla composizione delle liste per le elezioni del prossimo 4 marzo, che oltre a mortificare le minoranze interne al partito hanno cancellato qualsiasi relazione tra rappresentanza politica e territori, sono l’ultima di una serie di vicende che hanno reso evidente dentro di me l’impossibilità di continuare ad aderire a quel progetto politico per il quale mi sono impegnata negli ultimi 10 anni”.

Il PD per Bolognesi è stata l’unica esperienza di “impegno politico attivo”. “Ho creduto nel Partito Democratico fin dalla sua nascita perché lo ritenevo un progetto ambizioso e lungimirante – scrive Bolognesi – che facesse i conti col passato e mettesse in campo le migliori forze progressiste per la rinascita e il riscatto di una Buona Politica, con il fine alto di mettersi al servizio del nostro Paese. Purtroppo quel progetto delle origini, quello spirito fondante, secondo me, non esistono più ed è giusto, per quanto mi riguarda, prenderne atto ed agire di conseguenza. E’ una questione di coerenza con me stessa. Sono venuti a mancare i principi ispiratori, soprattutto culturali: la valorizzazione del pluralismo, la volontà di dialogo e confronto per arrivare ad una sintesi condivisa e proficua, la convinzione che la contaminazione di provenienze, posizioni e idee diverse fosse presupposto per creare quella ricchezza imprescindibile a definire il partito davvero Democratico che avesse, al di sopra di tutte le divisioni, come unico obiettivo il Bene dell’Italia. Il carattere leaderistico, personalistico e padronale, l’arroganza del potere, il voler scientificamente evitare qualsiasi fase di mediazione, sono ormai non solo metodo ma anche merito nell’azione del Partito Democratico. Non è il mio partito quello in cui un segretario, pur rispettandone il ruolo, ha potere decisionale esclusivo e discrezionale su tutti i corpi intermedi, in cui alla collegialità non si attribuisce alcun valore ed anzi è considerata come un ostacolo. Non è il mio partito quello che non valorizza con coraggio tutte le risorse disponibili e che stila liste di fedelissimi a prescindere dacompetenze, serietà e trasparenza nell’impegno, rappresentanza territoriale e rispetto ai temi più sensibili in campo per il Paese, eliminando tutti i possibili vincoli rappresentati da figure che possano per caratura e storia personale, rivendicare autonomia di giudizio. Per quanto mi riguarda, e come può immaginare chi mi ha conosciuto in questo decennio, arrivare a tale presa di posizione è stata una delle prove più dure che mi siano presentate. Continuerò, pur non aderendo a nessun altro gruppo consiliare e se mi sarà concesso, a lavorare per Calenzano, a portare avanti l’impegno che mi sono presa con i cittadini e con il Consiglio Comunale, con l’ambizione di svolgere il mio ruolo con “disciplina ed onore”, come impone l’articolo 54 della Costituzione Italiana a chi svolge funzioni pubbliche, e come credo di aver fatto nelle due ultime legislature. È mia volontà proseguire nel sostegno al mandato del Sindaco Biagioli, e alla maggioranza di questo Consiglio. Il Consiglio comunale potrà in ogni momento, se lo vorrà, proporre la sfiducia nei confronti del ruolo istituzionale che ricopro come Presidente, ai sensi del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale e dello Statuto,e mi rimetterò senza alcuna esitazione a tale decisione”.