Previsto l’abbattimento di cipressi sul San Donato. Emilio Borelli. “Uno scempio”

CALENZANO – I lavori per la terza corsia sotto al San Donato comporteranno una sostanziale modifica dell’aspetto attuale della zona oltre che arrecare un danno irreparabile a parte della storia del territorio. È il j’accuse lanciato da Emilio Borelli, ex consigliere comunale, che commenta gli interventi che stanno intaccando le “muricce”  e che, presto, prevederanno […]

CALENZANO – I lavori per la terza corsia sotto al San Donato comporteranno una sostanziale modifica dell’aspetto attuale della zona oltre che arrecare un danno irreparabile a parte della storia del territorio. È il j’accuse lanciato da Emilio Borelli, ex consigliere comunale, che commenta gli interventi che stanno intaccando le “muricce”  e che, presto, prevederanno l’abbattimento di decine di cipressi e di una notevole porzione di bosco ceduo sulla collinetta che separa il Donnini dalla via Barberinese.
“Le muricce sono strutture a secco, risalenti all’800 – spiega Borelli – che servono per contenere i terrazzamenti che caratterizzano la zona. Toglierli significherebbe dare un colpo di spugna sulla storia agricola di questo territorio”. Le “muricce” saranno salvate da Autostrade solo parzialmente mentre alcune sono ormai giù state definitivamente demolite. Per quanto riguarda i cipressi ci si è resi conto che gli impianti radicali sprofonderebbero nella galleria sottostante. Di conseguenza, saranno tagliati. Ci sono già le numerazioni sui tronchi degli alberi condannati.
vialeCondannato“Mi chiedo se la progettazione di questa grande opera – continua Borelli – venga realizzata passo dopo passo, un po’ a caso. È evidente che non rispecchi un progetto dettagliato originario che non tiene di conto di informazioni e dati analitici utili ad evitare problematiche come l’abbattimento di piante centenarie”.
Borelli parla anche di danno economico, perché occcorreranno interventi di ripristino che frutteranno solo tra alcune decine d’anni per colmare i tagli dei cipressi. E commenta amaramente che “le amministrazioni comunali, che si sono succedute negli ultimi anni, nonostante proclami e prese di posizione verso la tutela della storia e dell’ambiente locale – conclude – non hanno valutato appieno la tutela delle colline dai tanti interventi che le stanno intaccando”.