Sarà riabilitato il maresciallo Alfredo Pierantozzi. Non fu un collaborazionista

CALENZANO – Nel corso della battaglia di Valibona, il 3 gennaio 1944, non morirono solo i partigiani con Lanciotto Ballerini ma anche un carabinieri, il comandante della stazione di Calenzano, il maresciallo Alfredo Pierantozzi. Nell’immediato dopoguerra si era attribuito al maresciallo un ruolo diverso da quello che testimonianze, documenti, scritti e studi effettuati negli ultimi […]

CALENZANO – Nel corso della battaglia di Valibona, il 3 gennaio 1944, non morirono solo i partigiani con Lanciotto Ballerini ma anche un carabinieri, il comandante della stazione di Calenzano, il maresciallo Alfredo Pierantozzi. Nell’immediato dopoguerra si era attribuito al maresciallo un ruolo diverso da quello che testimonianze, documenti, scritti e studi effettuati negli ultimi 70 anni portano a rilevare in questi giorni. Il maresciallo Pierantozzi non sarebbe caduto nello scontro a fuoco con i partigiani a causa di una sventagliata di mitragliatrice ma, secondo il referto autoptico, per un colpo d’arma da fuoco alla testa, metodologia che farebbe pebsare ad una vera e propria esecuzione, Se ne è parlato nel corso di una commissione consiliare in Comune dove il sindaco Biagioli ha riportato anche testimonianze di calenzanesi che lo ricordavano come uomo giusto e pieno di umanità. Gli stessi documenti dell’Arma svelerebbero che Pierantozzi non avesse mai proceduto ad arresti per renitenza alla leva.
In base a queste ricostruzioni l’amministrazione comunale promuoverà la riabilitazione pubblica del maresciallo Alfredo Pierantozzi al quale sarà dedicata la piazzetta antistante all’attuale caserma dei carabinieri probabilmente proprio il prossimo 3 gennaio.