Sesto Fiorentino: le vie ciclabili sestesi non dialogano con quelle fiorentine

SESTO FIORENTINO – Ma dove vai, bellezza in bicicletta? Di sicuro non a Firenze. Per gli ormai tanti cittadini che sfruttano le due ruote per gli spostamenti quotidiani, il percorso Sesto-Firenze continua ad essere un problema, nonostante si tratti di un pezzo breve e pianeggiante. Provare per credere, siamo andati a vedere in cosa incorre […]

SESTO FIORENTINO – Ma dove vai, bellezza in bicicletta? Di sicuro non a Firenze. Per gli ormai tanti cittadini che sfruttano le due ruote per gli spostamenti quotidiani, il percorso Sesto-Firenze continua ad essere un problema, nonostante si tratti di un pezzo breve e pianeggiante. Provare per credere, siamo andati a vedere in cosa incorre quotidianamente un ipotetico pendolare. Partenza: piazza Vittorio Veneto. Per qualche metro il ciclista può sfruttare la Ztl, ma dopo un po’ si troverà a contendere lo spazio alle automobili, o ai pedoni se, come fanno in molti, decide di usare i marciapiedi. Che si decida di percorrere via Giusti (strada piuttosto trafficata) o di sfruttare la corsia preferenziale degli autobus in via Gramsci, il punto di arrivo è comunque lì, in piazza 30 novembre, meglio conosciuta come la rotonda del Pegaso. Qui l’unica pista ciclabile in vista, ampia e effettivamente utile, è quella che scende lungo viale dei Mille, costeggiando i campi, ma che purtroppo si interrompe di netto quasi in cima alla via. Attraversare in ogni direzione diventa un problema, girare attorno alla rotonda è senz’altro pericoloso.

Scavalcata la rotatoria, rimangono due opzioni: percorrere la via collinare o via Gramsci.  Per i più allenati che salgono verso il monte, la via da percorrere è via XX Settembre. La strada, che attende la costruzione di un via parallela aldilà del cimitero per potersi alleggerire del doppio senso di marcia, è oggi molto trafficata in entrambe le direzioni; c’è a malapena spazio per le auto, ma rispetto ad altre strade non si può nemmeno fare affidamento sui marciapiedi, strettissimi e sconnessi dalle radici degli alberi. Quasi in cima si deve svoltare in via Pascoli, che prolunga poi in via di Castello e arriva fino al confine con Firenze alla villa Reale. Si tratta di strade piuttosto pericolose per biciclette (e pedoni): sono a doppio senso, le auto passano di frequente e spesso a velocità elevata, varie curve impediscono la visuale e i marciapiedi sono perlopiù assenti. Il panorama in compenso è gradevole, ma non aiuta.

Opzione “B”, passare da via Gramsci. E’ il percorso più conveniente; la strada è trafficata e stando sulla destra si può trovarsi a zigzagare cartelli e auto posteggiate sul marciapiede con le quattro frecce, tuttavia è la via più diretta, inoltre  come hanno scoperto in molti, il marciapiede sul lato monte è ottimo, largo e poco ingombro di pedoni. Basta fare attenzione alla strada di accesso a Villa Solaria, ai restringimenti improvvisi del marciapiede (FOTO 3) e alle persone alla fermata dell’autobus davanti al centro commerciale. Tutto comunque abbastanza tranquillo, almeno fino alla rotonda del Termine; poi le cose si complicano di traffico e corsie preferenziali.

C’è una terza via per Firenze, soprattutto se ci si deve spostare verso Novoli. Tutta via Pasolini è costeggiata a sud da una bella pista ciclabile, utile anche se già costellata di buche. Anche qui però si tratta di una pista solitaria, che inizia (alla rotonda di via dell’ Osmannoro)  e finisce (all’altezza della concessionaria auto di via Pasolini) in modo improvviso. Alcuni bracci si diramano a sud, verso il polo Universitario, interrompendosi poi nel niente della piana.

A dritto lungo via Pasolini l’ultimo pezzo per arrivare al confine per Firenze va fatto salendo sul marciapiede, anche qui con attenzione a scansare i pedoni alla fermata dell’autobus, canne e piante infestanti.  Si arriva così al canile del Termine, poi inizia Firenze e ognuno si arrangia come può. C’è chi si avventura su via del Termine verso lo svincolo, chi fa via delle Due Case in contromano e attraversa a piedi il viale XI Agosto. Ma questa è un’altra storia che riguarda non Sesto ma Firenze, così vicina, così (su due ruote) lontana.

F. G.