Siccità: in Toscana da ottobre ad oggi 200 millimetri di acqua in meno

SESTO FIORENTINO – Da ottobre a oggi in Toscana sono piovuti almeno 200 millimetri di acqua in meno rispetto alla media. Un terzo dell’acqua che piove di solito in un anno manca all’appello e in alcune zone, specie nella Toscana sud, la percentuale sale anche al 50%. E’ questo lo scenario su cui si è sviluppata nei giorni […]

SESTO FIORENTINO – Da ottobre a oggi in Toscana sono piovuti almeno 200 millimetri di acqua in meno rispetto alla media. Un terzo dell’acqua che piove di solito in un anno manca all’appello e in alcune zone, specie nella Toscana sud, la percentuale sale anche al 50%. E’ questo lo scenario su cui si è sviluppata nei giorni scorsi la riunione presieduta dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per individuare le azioni in grado di fronteggiare questa emergenza.

Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato, oltre agli assessori regionali Federica Fratoni e Stefano Ciuoffo, Autorità idrica, Lamma e rappresentanti delle associazioni agricole, si sono poste le basi per la predisposizione di un piano straordinario di interventi indirizzato soprattutto alle zone più colpite dalla crisi idrica. Il piano prevede alcuni interventi in risposta all’emergenza (25 pozzi, per cui l’iter è già partito e che dovrebbero entrare in funzione nel giro di qualche settimana e un’opera irrigua per rispondere a un’esigenza immediata per l’agricoltura in Val di Cornia) e opere da realizzare nel medio e lungo periodo per garantire la risorsa idrica nelle zone con maggiori difficoltà.

Il presidente ha inoltre annunciato l’invio al Governo della richiesta di stato d’emergenza nazionale: l’accoglimento di questa richiesta permetterebbe di avere risorse per attuare i primi interventi emergenziali e anche di ottenere le derohe necessarie per velocizzare la loro realizzazione.

L’emergenza al momento interessa in maniera più pesante l’agricoltura, soprattutto quella delle zone sud della Toscana, costa e Maremma. I rappresentanti delle categorie agricole hanno evidenziato cali di produzione consistenti (fra il 30 e il 40%) in quasi tutte le colture dai cereali agli ortaggi, con situazioni ancora più gravi per girasoli e foraggi. Problemi anche per le piante di olivo. E se non piove le percentuali sono destinate a salire.

Per quanto riguarda invece il settore idropotabile le criticità maggiori vanno registrare all’isola d’Elba, nella Val di Cornia, nella Val di Cecina, e sull’area delle Apuane. Invece la crisi idrica non ha prodotto grandi effetti nei grandi agglomerati urbani protetti dalla presenza degli invasi di Bilancino e Montedoglio che sono a livelli al momento rassicuranti e migliori di quelli registrati durante l’altra grande siccità del 2012. In particolare, la diga di Bilancino è a quota 60 milioni di metri cubi su un massimo di 69 milioni di metri cubi disponibili e questo permette per l’area a valle dell’invaso di avere un minimo deflusso vitale dell’Arno in linea con gli ordinari periodi estivi. Anche le dighe di Levane e La Penna e le dighe sul Serchio sono tutte a livelli adeguati. La diga di Montedoglio si trova a quota 70 milioni di metri cubi su un massimo di 80 milioni.