Ufficio postale di San Donnino, ormai è ping pong. Quercioli: “La chiusura è certa”

CAMPI BISENZIO – Un botta e risposta. Un ping pong. Un ribattere colpo su colpo come ormai è diventata questa campagna elettorale. Quasi come su un ring. La dimostrazione è la “querelle” in corso sull’ufficio postale di San Donnino che dal giorno in cui è stato preso di mira dai ladri, non ha avuto più […]

CAMPI BISENZIO – Un botta e risposta. Un ping pong. Un ribattere colpo su colpo come ormai è diventata questa campagna elettorale. Quasi come su un ring. La dimostrazione è la “querelle” in corso sull’ufficio postale di San Donnino che dal giorno in cui è stato preso di mira dai ladri, non ha avuto più pace. Ufficio postale sul quale “non consentiremo che i cittadini siamo raggirati così come accaduto con la soppressione della sede distaccata del liceo Agnoletti – dice Maria Serena Quercioli, candidata sindaco del centro-destra campigiano – che, seppur certa e scritta negli atti, è stata lungamente smentita dall’amministrazione comunale salvo poi essere confermata un anno dopo. Il palazzo dell’interno di via Pistoiese dove è collocato l’ufficio postale è di proprietà di una banca che, già da alcuni anni, ha inviato lo sfratto a tutti gli inquilini. Il problema riguarda anche altre palazzine situata in via Pistoiese, zona Baccellina, tanto che alcuni anni fa si è costituito un Comitato di cittadini per bloccare questi sfratti. Molte di queste famiglie abitano da oltre 35 anni nei palazzi in questione e, trattandosi oggi di pensionati, per loro risulta difficile trovare una nuova sistemazione in affitto o in acquisto. La loro battaglia arrivò anche in Regione ma senza esito.Diversi appartamenti e fondi commerciali sono stati liberati e altri lo saranno presto. Le famiglie a suo tempo sollevarono la questione su tutti i giornali e in Comune a Campi. L’amministrazione, pur avendo incontrato la proprietà, non è arrivata ad alcuna soluzione. Per la farmacia comunale di San Donnino subito, guarda caso con la collaborazione del Comune, è stata individuata la soluzione della collocazione nella nuova sede della Fratellanza Popolare che comunque non sarà pronta prima di un anno”. Tornando comunque all’ufficio postale, “per le Poste era stato avviato un ragionamento, un’ipotesi con la Fratellanza ma lasciata cadere, in quanto il gruppo Poste Italiane guarda ai costi, alle spese pur sapendo di lasciare scoperta una frazione con 6.500 abitanti e la normale soluzione resta il trasferimento nell’ufficio di San Piero a Ponti che peraltro deve essere riqualificato. Poste Italiane da una parte non vorrebbe lasciare San Donnino ma non ha soluzioni nell’immediato e di fatto dall’8 maggio il servizio non c’è più e i lavori di ristrutturazione annunciati non sono mai partiti e mai partiranno visto lo sfratto in corso. Dall’8 maggio tutta la posta raccomandata di San Donnino è dirottata a San Piero a Ponti. Sul vetro dell’ufficio postale di San Donnino, fino al 14 giugno, il cartello indicava la riapertura il 18 giugno ma i lavori non sono mai stati eseguiti. Sussiste anche un probabile problema di tenuta del controsoffitto, trattandosi di un palazzo che necessita di lavori generali. Questa è l’unica ricostruzione corrispondente ai fatti. Chi la nega si assume la responsabilità di dire ai cittadini cosa lontane dal vero. Domani, al sit in di protesta convocato renderemo noti tutti i contorni della vicenda”.