Vinattieri e Cerri: “In via La Pira un centro di raccolta sangue intercomunale”

SIGNA – Avis e Fratres rischiano di cessare la loro preziosa attività di raccolta sangue a partire dal gennaio del 2015. Non solo a Signa. E per tentare di scongiurare questa ipotesi il gruppo consiliare Forza Italia-Rinasce Signa presenta una mozione per “impegnare il sindaco e la giunta a manifestare al direttore generale della Asl […]

SIGNA – Avis e Fratres rischiano di cessare la loro preziosa attività di raccolta sangue a partire dal gennaio del 2015. Non solo a Signa. E per tentare di scongiurare questa ipotesi il gruppo consiliare Forza Italia-Rinasce Signa presenta una mozione per “impegnare il sindaco e la giunta a manifestare al direttore generale della Asl 10 di Firenze, al presidente e al direttore della SDS fiorentina nord ovest la necessità di un rafforzamento del presidio sanitario di via Pira anche attraverso l’urgente istituzione di un’unità di raccolta sangue di interesse intercomunale al suo interno”. Ma andiamo con ordine. Tutto ciò trae origine da una serie di direttive europee che negli anni sono state armonizzate a livello nazionale con varie leggi. E che hanno portato all’accordo siglato fra Stato e Regioni nel dicembre del 2010. Successivamente il “Decreto milleproroghe 2011” ha stabilito il 31 dicembre 2014 come data ultima per la verifica dei requisiti minimi per accreditamento dei servizi trasfusionali e unità di raccolta. Da qui, su proposta delle stesse associazioni, l’idea di creare un centro di raccolta sangue intercomunale nel presidio sanitario di via La Pira: “In questo modo – spiega il capo gruppo Gianni Vinattieri – si darebbe la possibilità a Fratres e Avis di continuare il loro prezioso lavoro ma sarebbe anche uno strumento di compensazione per Signa che negli anni ha perso il presidio sanitario. Tutto ciò, però, cozza con l’obiettivo della Asl di fare comunque cassa visto che per quei locali ha chiesto un affitto annuo di 14.000 euro contravvenendo anche a quella che è la “filosofia” della stessa Asl”. Non a caso la mozione impegna sindaco e giunta anche affinchè si facciano portavoce “dell’esigenza di un ridimensionamento delle richieste economiche pretese per l’utilizzo dei locali a fronte dell’importanza sociale e sanitaria del progetto”. Un progetto che, ricordiamolo ancora una volta, si basa sul volontariato e che può dare preziose risposte a chi purtroppo si trova a vivere un momento di difficoltà. Con la richiesta che il testo della mozione (firmata amche dal consigliere comunale Elisa Cerri) sia trasmesso al presidente della Regione, ai membri della giunta regionale, al presidente del consiglio regionale e a tutti i gruppi consiliari.