Sicurezza e videosorveglianza: il comandante Caciolli risponde ai vostri dubbi

SIGNA – Nuovo appuntamento con il comandante della Polizia municipale signese, Fabio Caciolli, che questa volta risponde a una serie di quesiti inerenti un argomento che riguarda ognuno di noi, quello della sicurezza e della videosorveglianza.

Per la sicurezza della mia famiglia vorrei istallare delle telecamere di videosorveglianza presso la mia abitazione per proteggere la mia proprietà, posso farlo e in che modo per non commettere errori?

La difesa della propria abitazione e della tranquillità dei propri cari è un valore da difendere, ma con i modi giusti e consentiti dalla legge (GDPR regolamento europeo sulla privacy). Si può istallare un sistema di video sorveglianza domestico presso la propria abitazione ma si deve tenere conto di alcune indicazioni. Le telecamere non devono inquadrare aree soggette a pubblico passaggio, cioè zone in cui l’accesso sia consentito indifferentemente a tutti. Si possono inquadrare solo le aree di stretta pertinenza della proprietà privata e non oltre (come per esempio facciata, garage, ingresso e vialetto ad uso esclusivo). Occorre fare attenzione a come si puntano le telecamere, l’apposizione di telecamere per scopi domestici e personali può comportare un rischio di commissione del reato di interferenza illecita nella vita privata altrui, assumono rilevanza fondamentale tutti gli accorgimenti necessari per la tutela della privacy dei soggetti che possono essere oggetto di riprese sia all’esterno che all’interno della dimora. Se dall’ottimale posizionamento delle telecamere si riprendono aree di terzi è necessario oscurare tale porzioni.

Se l’area che sottoponiamo a controllo è in uso da parte di altri, per esempio vicini di casa, occorre acquisire una sola volta il consenso alle riprese che intendiamo acquisire?

Se si abita in condominio e si installa un impianto di videosorveglianza esterno che riprenda le parti comuni, oltre alla ripartizione delle spese installare, un sistema di telecamere di videosorveglianza esterno potrebbe generare diverse problematiche con i condomini, soprattutto per quanto concerne il fattore di conservazione dati e privacy. che segnala la presenza di videocamere. Occorre quindi richiedere il parere favorevole di almeno la metà dei millesimi, espresso attraverso una votazione. In caso di esito negativo in assemblea, si potrà riprendere solo l’ingresso del proprio appartamento, apponendo un cartello e l’area ripresa deve comprendere esclusivamente la tua porta di casa, evitando di includere il pianerottolo interno.

Si è sempre obbligati a porre il cartello “area video-sorvegliata”?

Dopo aver istallato correttamente l’impianto, è importante capire cosa non può essere fatto con le registrazioni ricavate da un impianto di videosorveglianza privato, tali immagini non possono essere oggetto di comunicazione ad altri o di diffusione. Questo vale sia in forma privata che per quanto riguarda la pubblicazione online tramite piattaforme social o streaming in Rete. Inoltre, è vietata la condivisione per mezzo dei sistemi di messaggistica istantanea come, ad esempio, WhatsApp, è severamente vietata la divulgazione di immagini a soggetti non autorizzati, come chiaramente espresso dalla normativa sulla privacy in vigore. Può costituire reato ancor più grave nel caso in cui le immagini registrate e diffuse vengano utilizzate su larga scala per ottenere profitto o arrecare un danno a terzi.

Al fine di poter usufruire al meglio di un sistema efficiente occorre che le telecamere siano “scudate” cioè mettere le telecamere che si riprendono anche l’un l’altra in modo che se qualcuno tenta di accecarle questo possa essere ripreso?

Infine, ma non di minore importanza è doveroso informare che queste spese sono sottoposte ad agevolazione fiscale secondo l’Agenzia delle Entrate per il 2023. Tali agevolazioni riguardano sia le singole unità abitative che i condomini, per nuovi impianti o sostituzioni di vecchi. Può usufruire delle detrazioni tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef. In particolare, l’agevolazione spetta ai proprietari, ai titolari di un diritto reale di godimento e agli inquilini di un immobile. Si possono detrarre le spese sia per la progettazione e per le altre prestazioni professionali connesse allarme casa, sia le spese per i materiali che per le relazioni di conformità degli impianti.