Buongiorno, dal cortile sul retro

Buongiorno ai fiorentini rimasti in città. Che vorrei invitare, se non sono diretti verso altre mete, a trascorrere qualche giornata d’agosto nella Piana. A vedere la zona di Castello a Signa, il centro di Sesto Fiorentino o a godere del verde Monte Morello, il cui profilo inconfondibile da sempre permette di orientarsi nella Piana. Potrebbero fare una passeggiata all’ombra dei palazzi storici del centro di Calenzano o tra le sue colline di ulivi oppure fare un po’ di corsa nel parco di villa Montalvo a Campi Bisenzio, magari curiosando nella fornita biblioteca. Una bella zona quindi. Non fosse che per Firenze la Piana sembra restare ancora un “cortile sul retro”. Nel senso del “back yard” del detto inglese “Nimby: Not in my back yard”. Letteralmente “non nel mio cortile”.

Mi spiego meglio: stamani dalle 6 alle 7,30 ho sentito passare sopra casa mia (abito in una frazione di Campi Bisenzio) 6 aerei in decollo da Peretola. Poi, mentre venivo a Sesto Fiorentino in ufficio, fortunatamente con le strade sgombre visto che siamo alla vigilia di Ferragosto, mi ha dato il benvenuto l’odore di Case Passerini.

Non è una questione di ideologismi o di preconcetti: quando si parla di ampliamento dell’aeroporto e di gestione dei rifiuti (leggi termovalorizzatore), gli abitanti chiedono ed è giusto che lo chiedano, garanzie, spiegazioni, assicurazioni. E per ora la sensazione che si avverte qui è che la Piana sia ancora troppo considerata, nei “Palazzi dove si decide”, il “cortile sul retro”. Dove si può tutto sommato appoggiare quello che non si vuole mettere all’ingresso principale, di rappresentanza. E’ stata proprio l’assessore regionale Anna Marson, alla conferenza stampa di presentazione della prima edizione di Festambiente della Piana, a dire che questo territorio non può essere pensato solo come al “cortile” di Firenze e credo, senza voler fare grandi voli pindarici, che si riferisse proprio a quel detto inglese che ho citato prima. Tra nemmeno un anno si voterà per il rinnovo degli organi regionali e tra un po’ comincerà il tour elettorale dei candidati. Da loro vorremmo non promesse difficili da mantenere, ma l’assicurazione che anche questo territorio, una volta tanto, venga trattato come un ingresso principale da valorizzare.