SESTO FIORENTINO – Il censore, nell’antica Roma, era chi esercitava la censura, ovvero la magistratura istituita nel 443 a.C. e operante fino al 350 d.C. Poi uno si sveglia il 29 dicembre, prende un caffè, anche due perchè il primo impatto non è stato certo dei migliori, e si rende conto che la censura esiste anche nel ventunesimo secolo. Il secolo in cui tutto viene consentito e succede tutto e il contrario di tutto. Censura o, in sintesi, il “controllo esercitato dall’autorità pubblica su mezzi d’informazione, testi scritti, spettacoli eccetera”. No, non ho perso la testa. Magari per qualcuno sì ma non ha importanza. Soprattutto se, come giornalista, mi trovo per una volta a prendere in esame il comportamento dei cosiddetti “signori dei social”. Soprattutto quando “i signori dei social” sono amministratori di un gruppo e consiglieri comunali. Soprattutto se “i signori dei social” non ce la fanno proprio a capirlo che, a voler giudicare il mondo perchè magari si una corazza pentastellata, si rischia di prendere abbagli. Non sempre ma spesso sì. L’ultimo caso in ordine di tempo, ripeto dopo i due caffè presi che adesso sono diventati tre, è quello della nostra collega Elena Andreini, bloccata in un gruppo di Facebook solo perchè ha condiviso un nostro articolo. Come in uno dei migliori “freeze” dell’ultimo “Grande fratello”. L’oggetto del contendere? La contesa in corso fra due consiglieri comunali di Calenzano del Movimento 5 Stelle, contesa documentata da una nota del Meetup Movimento 5 Stelle Calenzano, post su Faceboook e così via dicendo. Una contesa che Piananotizie ha riportato fedelmente usando il materiale in suo possesso così come era arrivato in altre redazioni di giornali. E condivisa nel gruppo come avviene con tutti gli articoli. E cosa succede? Stamani scatta la censura, Elena viene bloccata. Da chi? Dal consigliere comunale pentastellato-amministratore del gruppo? Con certezza non lo sappiamo anche perchè gli amministratori sono due ma non vorrei che il “blocco” fosse una conseguenza dell’articolo poco gradito. In quel caso il suo mentore deve il nostro collega Andrea Scanzi, giornalista da sempre vicino al Movimento 5 Stelle, il paladino della libera informazione che cancella da Facebook tutti i commenti a lui sgraditi. Noi, di questo mestiere, abbiamo un’altra concezione, che magari porterà a far bannare anche il sottoscritto. Intanto mi sorge un dubbio… Ma i caffè sono diventati tre o quattro?