Da Campi a Calenzano quasi come in calesse. Fra treni deragliati, treni soppressi e una viabilità che fa acqua. E non per la pioggia

CAMPI BISENZIO – Un’ora e venti per arrivare da Campi Bisenzio a Calenzano a metà pomeriggio, tempi biblici, almeno a vedere la coda delle macchine, per muoversi nella direzione opposta. La degna conclusione di una giornata da incubo (l’ennesima) per la mobilità nella Piana. E non solo. Iniziata nella notte con il deragliamento del treno merci a Firenze Castello, proseguita con cancellazioni di treni e ritardi interminabili, nel migliore dei casi, incidenti, la pioggia, camion incolonnati sull’Autostrada… Insomma un formicaio impazzito, fatto di automobilisti, anzi di persone alla ricerca più o meno disperata di una via d’uscita che non c’era. Basti pensare che per arrivare da Capalle all’inizio di Calenzano, poco dopo le 17, c’è voluta un’ora e mezzo. Un po’ come andare a Bologna e iniziare anche il viaggio di ritorno verso Firenze. Quando va bene e non ci sono code sull’autostrada. A un certo punto qualcuno ha avuto anche un’allucinazione, quella di vedere un calesse che sorpassava la propria auto. Perchè quella era la velocità di crociera oggi nella Piana. Per non parlare del caos in ambito ferroviario, con l’Italia divisa in due all’altezza di Firenze, stazioni, in tutta Italia che “rigonfiavano” di persone stanche e in attesa di una soluzione ai loro problemi che chissà quando è arrivata. Già, perchè chi si sposta con “i mezzi”, così come dicono a Roma, lo fa perché ha bisogno o forse per ridurre l’inquinamento nell’aria e fare contenti anche quelli di “Ultima generazione”. Ma anche perché dentro di sè nutre la speranza che il tragitto che deve compiere sia fattibile più tranquillamente che con la propria auto. L’esatto contrario di quello che è successo oggi. Non l’ho mai fatto prima di oggi, lo faccio adesso perché nei nostri Comuni si stanno avvicinando le elezioni amministrative: a Campi Bisenzio è questione di giorni se non di ore, l’anno prossimo toccherà a Calenzano, Lastra a Signa e Signa (in rigoroso ordine alfabetico). Se posso fare un appello anche io, nel mio, nel nostro piccolo, ai futuri amministratori, è quello di trovare delle soluzioni in materia di viabilità che possano almeno iniziare a dare una svolta a tutti questi problemi. Non lo dico da giornalista, lo dico, lo diciamo da cittadini.