Game over. Senza “fair play”

La partita è finita, con la caduta del sindaco Sara Biagiotti, ma ancora risulta difficile stabilire se ci siano davvero dei vincitori. Il gioco è stato duro, nonostante in apertura della seduta del Consiglio Giulio Mariani, che ha presentato la mozione di sfiducia, abbia ribadito di non voler alzare i toni e abbia fatto un invito al “fair play”. Troppo tardi però, perché ormai il gioco si era già fatto poco sportivo e la tensione, in aula del Consiglio e fuori, si è sentita eccome. Con scene davvero poco divertenti.

Il clima in città in questi giorni è stato rovente, tra incontri all’ultimo tuffo, dibattiti pubblici con fischi o applausi annessi, sms pubblicati su facebook. È stato scontro (reale e sui social network) tra chi ha parteggiato per i “biagiottiani” o per i “dissidenti”. Ma, soprattutto, il clima è stato surreale per quelli – e temo siano in diversi – che non hanno capito le reali ragioni di tutto questo. A questi ultimi, in particolare, si dovrà spiegare perché da domani si troveranno in Comune un commissario mandato dal prefetto. E a loro soprattutto dovranno rivolgersi tutte le forze politiche in campo perché, ovviamente, da domani ricomincia la campagna elettorale, che si voti a primavera prossima o addirittura prima.

Anzi, a essere precisi, la campagna è già cominciata oggi. Sara Biagiotti ha fatto intendere nel suo intervento di volersi ripresentare alla guida del Pd alle prossime elezioni (parlando delle forze contrapposte come una “restaurazione”), poi si aprono vari scenari che vedrebbero, a questo punto inevitabilmente, gli otto firmatari della mozione fuori dal Pd. Con Sel? Con una lista civica?
Che sia una questione squisitamente locale o un caso che si possa ripetere in Italia, sicuramente a Sesto il Pd non ha dato prova di dialogo, di unità di intenti che ci si aspetta da un partito di governo e su questo qualcuno dovrà pure fare dell’autocritica. E qualcuno dovrà anche assumersi la responsabilità di non aver insistito per fare le primarie, vero peccato originale da cui è derivato, a cascata, tutto il resto.

Ma ci sono anche due anime della città che non hanno saputo trovare un punto di accordo, un modo per andare avanti. Chiamate queste correnti come preferite, con i nomi dei personaggi che pensate opportuno, chiamandole nuove logiche o vecchie guardie. Ma il risultato non cambia. E lo scontro, a questo punto, è solo all’inizio.