Piananotizie è in lutto. Addio Daniele, collega e amico

Questa è una notizia che non avremmo mai voluto darvi. Daniele Calieri, giornalista, nostro collega di piananotizie e socio della Settepuntozero, è morto stamani mattina nella sua abitazione. Aveva 57 anni e una moglie, nostra collega e socia, Elena Andreini. Daniele ha lavorato a Teleregione, La Gazzetta di Firenze, L’Unità e, fin dall’inizio, per il Corriere di Firenze occupandosi interamente delle pagine della Piana. Di questo territorio conosceva profondamente la storia e tantissimi anneddoti – di cui era un generoso divulgatore – e i personaggi, della politica e della vita sociale e culturale. Aveva una sua idea e una sua posizione chiara su tutto e non la nascondeva mai. Proprio per questo, il suo modo di fare il giornalista credo fosse in assoluto il più corretto che abbia mai visto. Non l’ho mai sentito porre domande compiacenti, anzi, a volte aveva il piacere sottile di provocare, proprio per fare bene il su mestiere e tirare fuori “la notizia”. Sempre con correttezza, l’ho visto intrattanere rapporti di lavoro con tutti, dalla persona che si affacciava in ufficio fino alle autorità. Senza compiacimento, con onestà. Questa dote gliel’hanno sempre riconosciuta tutti, a prescindere dalle posizioni.

Amava profondamente questo lavoro e non si stancava mai di farlo, a volte lo prendevo in giro per il fatto che non riuscisse a staccare. Sempre disponibile, curioso, pronto a confrontarsi con tutti. Lo conoscevo come corrispondente della Piana quando lavoravo a Firenze per il Corriere e poi ci siamo ritrovati quando il giornale ha chiuso. Avevo in testa un progetto e quando ne parlai, per primi, a Daniele e Elena furono loro a dare una forma concreta a questa idea che avevo in mente. Con un entusiasmo che a volte non si trova nei ragazzi, si è buttato in questa avventura. Stavo imparando moltissimo da lui, non tanto su singole cose, quanto proprio sul suo modo di rapportarsi gli altri facendo questo lavoro. Si parla tanto di giornalisti con la schiena dritta. Ecco, lui ce l’aveva davvero.

Mi sento persa, senza di lui a fare da guida “anziana” in redazione e nella società. Con lui discutevo, avevamo spesso opinioni diverse ma finiva sempre che imparavo qualcosa anche se non trovavamo l’accordo. Mi mancherai Daniele. Ma so per certo che avresti voluto che, persino oggi, continuassimo a lavorare e “aggiornare”. Perché amavi il tuo lavoro, la tua vita e tua moglie. Tanto da lavorarci fianco a fianco, sempre. A Elena il mio abbraccio più grande, poi a sua sorella Daniela e ai suoi genitori.