Sfiducia, in attesa del finale

Come ha felicemente sintetizzato ieri sera una persona con cui parlavo, la situazione che si sta vivendo a Sesto Fiorentino ricorda un po’ il teatro dell’assurdo. Un po’ come “Aspettando Godot” di Beckett. Non è chiaro ancora se Godot in questo caso sia la riappacificazione o la seduta del Consiglio comunale del 21 luglio, quando è prevista la votazione della mozione di sfiducia del sindaco Sara Biagiotti, presentata da otto consiglieri Pd e parte dell’opposizione.

Sui motivi per cui sta accadendo questa spaccatura ovviamente molti hanno detto la propria. Aeroporto, termovalorizzatore, dissidi locali del Pd, dissidi nazionali del Pd, vecchi nodi mai arrivati al pettine e quindi lì ancora ingarbugliati (che se fossero state fatte le primarie, probabilmente, non ci sarebbero stati).

Hanno partecipato circa mille persone alle due iniziative pubbliche organizzate a Colonnata dagli otto firmatari della mozione e in piazza Vittorio Veneto dall’amministrazione per fare un bilancio di un anno di mandato: forse non saranno un campione esaustivo dei circa 50mila abitanti di Sesto, ma la curiosità, in alcuni casi l’arrabbiatura, in altri la preoccupazione, erano realmente tangibili. E se i pronostici sul finale si sprecavano fino a qualche giorno fa, in queste ultime ore la sensazione è di una grande cautela da parte di tutti. Non sarà certo casuale che sia in programma un’assemblea del Pd, con il commissario, la sera prima del Consiglio comunale.
E quindi ci resta solo l’attesa per vedere il finale: un’opera di Beckett o forse una di Shakespeare, tipo “Molto rumore per nulla”.