SESTO FIORENTINO – Il 2017 sarà l’ultimo anno con i saldi di inizio gennaio? La risposta è attesa da molte piccole imprese di moda e calzature come sottolinea in una nota, il presidente provinciale di Confesercenti Nico Gronchi: “Per oltre 2.000 attività a Firenze e nell’hinterland – si legge nella nota – cresce la voglia di modificare, anche in modo radicale, un meccanismo che ormai non soddisfa più nessuno”.
“E’ ormai da diverse settimane, da quando si è avuta praticamente l’ufficialità della conferma del prossimo 5 gennaio – prosegue – che ci sono giunti, nelle forme più disparate, dai social alla telefonata diretta, tantissimi appelli affinché il 2017 sia l’ultimo anno con una data cosi ravvicinata per l’inizio delle vendite di fine stagione e un periodo cosi lungo di durata delle promozioni (60 giorni). Noi peraltro abbiamo sempre sostenuto con convinzione questa tesi, e lo facciamo oggi con ancora maggiore forza, proprio nel momento in cui la combinazione di diversi fattori (calo dei consumi, crescita del commercio elettronico, cambiamento stili di vita, eccetera) rende sempre più difficile mantenere in vita la rete dei cosiddetti negozi plurimarca”.
Confesercenti annuncia di voler scrivere al presidente dell Regione Toscana “affinché si attivi nella Conferenza Stato-Regioni per chiedere una modifica normativa molto semplice: inizio saldi al 30 gennaio e durata limitata a 30 giorni”. Una richiesta che poi porterà alla revisione delle vendite promozionali. “Poi – si legge nella nota – si può discutere su natura e modalità delle vendite promozionali, di chi deve effettuare i controlli, di maggiore trasparenza nei rapporti con l’utente finale, ma, di fatto, senza l’introduzione di questa semplice norma sarà molto difficile far ripartire le nostre piccole imprese. Ciò non solo per i cambiamenti climatici degli ultimi anni che hanno reso, generalmente, i mesi autunnali molto più caldi rispetto all’immediato passato, ma, soprattutto, perché i saldi cosi ravvicinati rispetto al Natale hanno finito, alla lunga, per condizionare pesantemente lo shopping natalizio dei prodotti moda”.
Secondo Confesercenti questo sistena dei saldi invernali a ridosso del Natale condizionano le vendite del periodo e, prosegue la nota, “tanto varrebbe chiamarli saldi di inizio stagione”.
“Una volta – conclude Gronchi – durante il periodo di Natale si realizzavano fatturati importanti, anche con la vendita dei capi più pesanti e di maggiore impatto sul budget familiare. Oggi tutto questo non accade più: con solo 10 giorni di distanza tra Natale e Saldi si preferisce aspettare il 5 gennaio e quindi ci si limita, in larga prevalenza, all’ acquisto di accessori e piccoli gadgets. E allora ognuno cerca di arrangiarsi come può: sms, finte vendite promozionali, cartelli ammiccanti e decine di altri stratagemmi: una specie di gara a chi la spara più grossa , con il rischio di perdere il rapporto di fiducia con il cliente, o quantomeno di alterare uno dei principi cardine del nostro lavoro, quello della trasparenza. Cambiare si può e si deve: riportare i saldi a fine stagione, limitarne la durata, rendere tutto chiaro e trasparente è semplice”.