Wwf, “la caccia si apre all’insegna dell’irregolarità”

SESTO FIORENTINO – Domani, 17 settembre, riapre la caccia, “in realtà – precisa il Wwf – è già iniziata ai primi di settembre” e, prosegue l’associazione ambientalista “si apre all’insegna ancora una volta dell’irregolarità e della illegittimità”. Il delegato regionale del Wwf Roberto Marini afferma che “quest’anno ha assunto caratteri oltremodo assurdi con la Regione […]

SESTO FIORENTINO – Domani, 17 settembre, riapre la caccia, “in realtà – precisa il Wwf – è già iniziata ai primi di settembre” e, prosegue l’associazione ambientalista “si apre all’insegna ancora una volta dell’irregolarità e della illegittimità”. Il delegato regionale del Wwf Roberto Marini afferma che “quest’anno ha assunto caratteri oltremodo assurdi con la Regione che da una parte ha chiesto al Governo lo stato di calamità per la siccità e dall’altra ha mandato in giro i cacciatori a sparare come se nulla fosse (tranne minime restrizioni”. Per il Wwf “in Toscana – prosegue la nota – si continua a cacciare secondo norme che la Corte Costituzionale ha già dichiarato illegittime e incostituzionali, in quanto in contrasto con la legge quadro nazionale”.

“Molti sono gli aspetti dell’attività venatori – prosegue Marini del Wwf – che in Toscana beneficiano evidentemente di una sorta di ‘immunità’ dal dover sottostare alle leggi superiori e risultano in evidente contrasto con la legge nazionale in materia. Fra questi alcuni sono stati addirittura già dichiarati illegittimi dalla stessa Corte Costituzionale”. Quelli che, dice Wwf, hanno avuto una sorta di ‘immunità’ sono: la possibilità di un cacciatore di cacciare in tutte le diverse modalità di caccia (da appostamento, fisso, vagante) mentre per la legge quadro dovrebbe sceglierne solo una; possibilità per i semplici cacciatori di partecipare agli interventi di controllo della fauna selvatica, mentre la legge quadro prevede che dovrebbero essere effettuati solo dalla Polizia provinciale; individuazione di ambiti territoriali di caccia corrispondenti anche ad una intera provincia “rendendo – dice il Wwf – del tutto vano qualsiasi tentativo di giungere ad un effettivo legame cacciatore-territorio”; la possibilità di cacciare all’interno delle aree contigue alle aree protette per tutti i cacciatori che abbiano accesso all’interno ambito territoriale di caccia e non solo per i cacciatori residenti nei Comuni in cui ricade l’area protetta e l’area contigua.