CAMPI BISENZIO – Si inizia il 3 novembre con “Giovanna D’Arco”, spettacolo di grande intensità con Monica Guerritore (autrice, regista e interprete) in cui l’eroina francese rivive nella nostra epoca, compagna di ribellione e speranza di Che Guevara, del giovane cinese di piazza Tienanmen, di uomini e donne forti della forza che viene dall’istinto di libertà. E si arriva al 5 aprile con gli sbarchi a Lampedusa per “L’Abisso”, di e con Davide Enia, speranze e angosce consumate sui barconi: è la stagione di prosa 2018-2019 del Teatrodante Carlo Monni.
Dieci spettacoli (con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Chiantibanca, Fratellanza Popolare San Donnino, Città Metropolitana di Firenze e Comune di Campi Bisenzio) più uno extra a prezzo speciale, con i volti noti dello spettacolo e produzioni in prima per una programmazione che vuol fare riflettere, attraverso commedie che raccontano le nevrosi familiari e fotografie di un’Italia che cambia.
Gli abbonamenti si apriranno mercoledì 18 luglio, presso la biglietteria del teatro a cui seguirà una festa di presentazione della stagione nel foyer (dalle 21). “Autoritratto” vuole essere un omaggio ad Antonio Manzi, artista che di recente ha donato alla Galleria degli Uffizi un suo quadro, al termine di un progetto comune tra il teatro e il museo a lui dedicato, ma va oltre, rimanda al volersi fare conoscere nella maniera più autentica, seguendo il discorso già iniziato di un teatro che vuole essere sempre aperto e vissuto.
“250 abbonati, 125 giorni di apertura per oltre 100 eventi diversi, 11.971 biglietti venduti, mostre, presentazioni di libri, incontri con realtà del territori, e soprattutto nuove produzioni teatrali, che il prossimo anno saranno rappresentate in varie città d’Italia, da Todi a Torino a Roma: è un teatro in costante crescita il Dante Carlo Monni, l’istituzione più importante della nostra città, – dice il sindaco Emiliano Fossi – siamo orgogliosi di aver creato una vera e propria comunità di persone che vive lo spazio pubblico come se fosse casa propria e siamo contenti che la nostra programmazione si dimostri sempre più di interesse non solo per le città vicine, ma anche oltre”.
Nel programma (consultabile sul sito www.teatrodante.it), troviamo “Miss Marple”, la più famosa detective di Agatha Christie che sale per la prima volta su un palcoscenico in Italia con la simpatia e la bravura di Maria Amelia Monti (15 novembre); il disagio giovanile al centro de “La classe” di Giuseppe Marini con Brenno Placido (1 dicembre); i chiaroscuri più intimi dell’amore indagati ne “La guerra dei Roses” di Filippo Dini con Ambra Angiolini e Matteo Cremon (8 gennaio) e in “Piccoli Crimini coniugali” di e con Michele Placido e Anna Bonaiuto (22 gennaio). E ancora: tre donne sull’orlo di una crisi di nervi, legate allo stesso uomo, cercano solidarietà femminile nella prima toscana di “Figlie di Eva” di Massimiliano Vado con Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi (5 febbraio), mentre la ricerca febbrile della verità, tra risate e fantasie, è il fil rounge di “Mi amavi ancora” di Stefano Artissunch con Ettore Bassi e Simona Cavallari (4 marzo).
Due le nuove produzioni del Teatrodante Carlo Monni in cartellone: il 16 febbraio “Maratona di New York” in coproduzione con Todi Festival 2018, tratto dal testo di Edoardo Erba con l’ex campionessa mondiale di salto in lungo Fiona May – al debutto in teatro – e Luisa Cattaneo, che corrono realmente per l’intera durata dello spettacolo in un percorso immaginario tra ostacoli, fatica, sudore celebrando una storia di amicizia sincera. Seconda proposta per il nuovo “Shakespeare in Facebook”, liberamente ispirato a Romeo & Giulietta e Otello, in salsa partenopea, le relazioni di oggi attraverso la lente di ingrandimento del social che ha cambiato i nostri equilibri (16 marzo), entrambi per la regia di Andrea Bruno Savelli. Extra, a prezzo speciale per gli abbonati, il “Pulcinella” in prima nazionale della compagnia Nuovo Balletto di Toscana (24-25/11)
“Autoritratto – dice Savelli – sia in omaggio ad Antonio Manzi, ma anche perché questa stagione è ciò che più si avvicina al nostro ritratto più sincero. La nostra è un’identità in continua e costante evoluzione, sempre attenta a cercare un equilibrio tra le esigenze degli spettatori e la qualità e la varietà della proposta artistica. Vogliamo fotografare la situazione attuale del teatro, animato da un prezioso nucleo di giovani che ci lavorano quotidianamente con entusiasmo. Un teatro che accoglie non solo spettacoli con grandi interpreti e classici ma anche proposte volti nuovi che trattano tematiche più vicine al mondo dei ragazzi. Questo è il nostro vero autoritratto, non sappiamo se il migliore ma senz’altro il più sincero”.