CALENZANO – Il consiglio comunale di lunedì scorso ha bocciato la mozione presentata dal consigliere Americo D’Elia, ex M5S che di recente è passato a Fratelli d’Italia, “mozione – scrive il consigliere – che voleva restituire alla cittadinanza e all’Italia i luoghi dove è nata la scuola popolare di Don Milani”.
“Avevo chiesto – spiega il consigliere – di dare il giusto risalto e il giusto valore a una figura come don Milani attraverso la rivalutazione di un luogo simbolo, la pieve di San Donato, che nel 1947 ospitò uno dei prelati più discussi della storia cattolica, ma indubbiamente uno degli uomini più popolari della storia del nostro paese, tanto che scuole, strade, piazze sono dedicate alla sua persona”.
“Oggi, seppur tenuto bene, l’esterno del piazzale di San Donato – prosegue il consigliere – non esiste un turismo religioso costante perche oltre alla chiesa non c’e nulla da visitare , nulla da ricordare, un piccolo cartello ingiallito indica che in quella chiesa faceva il cappellano don Milani”.
Con la mozione D’Elia chiedeva al sindaco “di farsi carico per trovare, anche in sintonia con tutte le forze politiche e gli uffici competenti, mediante una commissione speciale da istituire in tempi brevi ,la migliore soluzione da proporre alla Curia di Firenze e/o al Vaticano, per dare risalto e sopratutto restituire alla cittadinanza e all’Italia i luoghi dove è nata la scuola popolare di don Milani , la sua stanza, le piccole cose rimaste in quella chiesa a San Donato, i suoi ricordi, attraverso la stretta collaborazione con l’associazione don Milani che con gli allievi del Priore, potranno far rinascere quei luoghi e farli vivere per sempre”. Secondo il consigliere “la risposta è stata vergognosa, sminuire il valore di un uomo così” e annuncia che “continueremo questa battaglia e scriverò personalmente alla Curia e al Vaticano e sto pensando ad una raccolta firme per far aprire quei cancelli chiusi da anni a San Donato”.