CAMPI BISENZIO – Restare a casa restando in contatto. Quello che sembra un gioco di parole, è in realtà ciò che hanno fatto all’interno della Asd Ariele, una realtà unica, nella ginnastica ritmica, sul territorio. Unica soprattutto per il rapporto che c’è da sempre fra istruttrici e allieve e che sta proseguendo in questi giorni di quarantena forzata. “Abbiamo chiuso l’attività il 5 marzo scorso, – spiegano – subito, con tanto amaro in bocca, ma con l’unico obiettivo di salvaguardare tutte le nostre atlete e la società. Così, già nei primi giorni abbiamo lavorato alla realizzazione di alcuni video per gli allenamenti di tutti i gruppi di bambine e li abbiamo inviati. La reazione è stata immediata, ogni giorno arrivano le prove video dove si allenano, dandoci così l’occasione di vederle e scambiare con loro consigli tecnici e non solo. Cerchiamo di mantenere stretti i contatti: con le più grandi con videochiamate e messaggi, ci sentiamo più vicine, nonostante la lontananza forzata. Il nostro settore agonistico, inoltre. ci sta dando una grande mano nel fare i video per proseguire gli allenamenti anche con le atlete degli altri settori. Non si stancano mai e nemmeno noi onestamente, ma sono loro le prime a insegnarci l’arte dell’adattarsi a ogni circostanza, anche la più spiacevole”. Per superare insieme questo momento, inoltre “abbiamo lanciato alcune challange e sfide su Instagram: #pivotchallange e #zumbachallange da fare anche insieme al resto della famiglia”. E, come si può vedere dalle fotografie che pubblichiamo qui di seguito, la sfida è stata subito accettata. “Per le più piccole, invece, abbiamo lanciato l’invito a realizzare un disegno che raccontasse la ginnastica ritmica e ci sono arrivati disegni bellissimi, che una volta tornati in attività faremo diventare una bella scenografia per qualche nostro evento. Proprio in questi giorni stiamo girando dei video per invitare tutti a stare a casa, attività fatte anche da tante altre realtà sportive, questa in particolare lanciata pochi giorni fa dalla Florentia Rugby, società alla quale siamo molto vicine e che stimiamo”. Infine, qualche considerazione da parte delle istruttrici: “In questo periodo ci siamo confrontate e abbiamo realizzato quanto siamo fortunate ad avere creato una realtà come questa. Non che prima non fosse così, ma come succede sempre, è la mancanza che fa emergere il reale spessore emotivo di quello che hai intorno. Siamo tutte amareggiate e malinconiche perché le nostre palestre ci mancano moltissimo, così come le nostre atlete ma soprattutto ci mancano tutte le emozioni che solo una passione così forte può regalare. Gli obiettivi da raggiungere, le strategie da applicare, le delusione, le difficoltà, le vittorie e poi la condivisione di tutto che poi è l’epilogo significativo, quello che conta”.
P.F.N.