Gronchi (Confesercenti Toscana): “Chi ha permesso di mettere in ginocchio un intero sistema, dovrà essere ricordato per quello che è”

FIRENZE – E’ un durissimo sfogo quello che Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, affida a Facebook. Uno sfogo che parte da due concetti, quelli “della rabbia e della dignità”. Più principi che concetti nella fase storica che stiamo vivendo. “Parliamo di questo, continuamente, e chi non lo capisce è in malafede o vive sulla […]

FIRENZE – E’ un durissimo sfogo quello che Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, affida a Facebook. Uno sfogo che parte da due concetti, quelli “della rabbia e della dignità”. Più principi che concetti nella fase storica che stiamo vivendo. “Parliamo di questo, continuamente, e chi non lo capisce è in malafede o vive sulla luna. Ogni giorno, ogni telefonata, messaggio o incontro, in modi e con sfumature diverse, alla fine porta lì. Vedere piazze e strade piene di gente, a gruppi, fare capannelli, chiacchierare – scrive Gronchi – e ritrovarsi e magari hai il bar o il negozio chiuso e i dipendenti in cassa integrazione, crea rabbia. Vedere migliaia di attività chiuse, con altre aperte che vendono di tutto, per non parlare di supermercati e grandi catene, crea rabbia. Vedere negozi, bar, ristoranti chiusi, i nostri centri bui e vuoti e aprire lo Smartphone e vedere il finto scintillio di luci e lucine digitali, crea rabbia. Dover assistere ad una vera guerra tra poveri, tra garantiti e non, tra dipendenti pubblici e privati, tra chi è povero davvero e chi urla alla luna, crea rabbia”.

“Potrei continuare, – aggiunge il presidente di Confesercenti Toscana – ma di fatto la sfilata di errori, sottovalutazioni e pressapochismo che negli ultimi tempi hanno corso paralleli agli sforzi di tantissime persone nel combattere il dramma sanitario ed economico che stiamo vivendo, è incredibile. Un esempio su tutti? La Regione Toscana in 15 giorni ha fatto sforzi e investimenti pesanti in sanità, ospedali, tracciamento e tamponi, rispondendo con serietà a una imbarazzante catena di decisioni ed eventi che hanno portato in 3 giorni, unica regione in Italia, a cambiare colore, chiudere aziende, a restrizioni pesanti. Adesso che ci sono le condizioni, ci spiegano che bisogna aspettare altri 4 giorni per tornare indietro, altri 15 forse per la zona gialla, perché la burocrazia, i dati, i report ecc. e soprattutto perché il comitato deve riunirsi e lo farà solo quando potrà nei prossimi giorni. Cosa devono fare? Prepararsi per la messa di Natale delle 22 o preparare gli scarponi per la sciata dell’Epifania? Al netto delle battute, non rendersi conto che a certe decisioni sono appese le sorti di decine di migliaia di famiglie di imprenditori, negozianti, ambulanti, ristoratori o baristi significa dare l’ennesimo schiaffo alla loro dignità. La storia ci regalerà poi una fotografia di questi tempi e di poche cose possiamo essere certi: chi ha permesso di mettere in ginocchio il sistema commerciale, della ristorazione e del turismo del nostro paese, che lo abbia fatto per incapacità o incompetenza, per errore o per ignavia e chi ha ridotto centinaia di migliaia di persone in questo paese a dover combattere per la propria dignità, dovrà essere ricordato per quello che è”.