CALENZANO – “Per le Carpugnane vogliamo un parco aperto, vivibile e visibile. Un parco urbano ‘normale’ con al centro una grande area naturalistica, con percorsi ciclopedonali che si affaccino su ampi spazi a prato e aree alberate, per fare di questo luogo un’oasi verde nel cuore del sistema urbano, capace di far “respirare” il territorio e i suoi cittadini”. E’ quanto afferma, in una nota Sinistra per Calenzano sottolineando la propria contrarietà ad un “parco nascosto dalle nuove costruzioni, come quelle che si vogliono costruire su via Pertini. E nemmeno un ambiente circondato da parcheggi, frazionato da recinzioni, ingolfato da attività di ogni tipo, anche incompatibili con l’area naturalistica. Non ci piace un parco lottizzato a soggetti privati che ne curano la gestione”.
E avanza 10 proposte concrete, di modifica del progetto di fattibilità approvato dalla giunta municipale nel luglio scorso. “Un parco visibile – spiega come prima proposta Sinistra per Calenzano – Per evitare il rischio che un parco di 35 ettari rimanga nascosto sul retro degli edifici e invisibile dalla viabilità principale, occorre preservare a verde e valorizzare due aree strategiche, insostituibili coni visivi e porte di accesso al parco: quella sul lato sud da via di Prato e quella verso il centro cittadino su via Pertini. La loro compromissione con nuova edificazione, o anche la stessa riduzione della loro ampiezza attuale, determina un danno ambientale irrecuperabile, eliminando ogni affaccio del parco su queste due arterie principali”.
La seconda proposta di Sinistra per Calenzano è di “interconnettere il verde” creando, prosegue la nota “corridoi ecologici fra il parco e le aree verdi circostanti, compreso il promontorio fra via dei Tessitori e l’autostrada”. E poi “ridurre e spostare i parcheggi per aprire visuali sul Parco da via Giusti e via del Garille” e poi come quarto punto “implementare la barriera di alberature a schermatura dell’edificato che contorna il parco”. Gli altri punti sono: liberare aree e visuali da recinzioni in favore di spazi a prato aperti, ed eliminare e/o ricollocare in altre aree funzioni incompatibili con l’area naturalistica come le zone di sgambatura e addestramento cani e l’area spettacoli, completare le piste ciclabili su via Giusti e via del Garille e ridurre e spostare edifici e le aree attrezzate a servizio del parco in modo da liberare spazi per la libera fruizione. Come ultimi punti: predisporre l’Oliveta condivisa affinché possano essere creati orti sociali e/o di comunità, nel caso si sviluppi un interesse in tal senso ed infine prevedere una gestione unitaria ed efficace della manutenzioni sotto il diretto controllo del Comune.