SIGNA – Una sinistra che, come dichiarato in sede di presentazione della lista, questa mattina presso la sede del comitato elettorale di Monia Catalano, “fa parte con orgoglio di un progetto che ha messo al primo posto la partecipazione delle persone, sganciandosi da quelle che sono le logiche dei partiti e le ideologie”. Una sinistra (quattordici i candidati) racchiusa nel logo e nel nome di “A Sinistra per Signa” e che ha ribadito con convinzione il sostegno a una candidatura a sindaco, quella appunto della Catalano, alle amministrative dell’8 e 9 giugno. Questi i nomi dei candidati al consiglio comunale: Giuseppe Caiolo, Francesca Fiore, Francesco Stellacci, Sanela Mitrovic, Loreno Fiesoli, Ilaria Moritz, Gabriele Borgioli, Morenas Ferri, Paolo Scheggi, Cinzia Fabrizzi, Ottavio Caiolo, Iuri Franceschini, Guido Bambagioni e Mihai Ungureanu.
A illustrare invece quali sono state le motivazioni di una scelta che, era inevitabile, a sinistra ha fatto discutere, sono stati il capolista Giuseppe Caiolo e Francesco Stellacci. “Innanzitutto – ha detto Caiolo – voglio fare una precisazione: mi hanno accusato di essere un “traditore”, ma nessuno dell’attuale amministrazione, a partire dal sindaco, in questi anni mi ha mai cercato. La nostra vuole essere una scelta civica, che si basa principalmente sul sociale, sull’attenzione ai più deboli e ai problemi dei cittadini, a partire dalla viabilità. Una scelta che abbiamo fatto mettendoci al servizio della candidata a sindaco spinti in prima istanza dalla partecipazione delle persone alla nascita di questa coalizione. Una scelta, inoltre, che ci è costata parecchio anche in termini ideologici, ma della quale siamo fieri”. Concetti ribaditi da Stellacci, che ha aggiunto: “E’ la partecipazione l’essenza del programma. E nella partecipazione bisogna coinvolgere tutti, senza lasciarsi “trasportare” dalle ideologie, ma da ciò che i cittadini chiedono e vogliono venga realizzato sul territorio”.
“Caiolo e Stellacci – ha aggiunto Monia Catalano – sono le due persone da più tempo “sotto i riflettori” per la scelta che hanno fatto. E quello che sta avvenendo nei loro confronti non rientra nella normalità delle cose. Il cambiamento fa parte dell’epoca che stiamo vivendo, un’epoca che “ci dice” che non possiamo restare sempre legati al passato e che ognuno deve sentirsi libero di esprimere le proprie opinioni. Il risultato è il progetto che stiamo portando avanti, che in settant’anni di politica a Signa non era mai stato fatto e che si è posto degli obiettivi che faranno crescere questo Comune”.