CAMPI – Semplici “illazioni”? Aria di crisi? Qualcos’altro che cova sotto la cenere? Ancora è presto per dirlo, ma il recente botta e risposta all’interno del Movimento 5 Stelle campigiano qualcosa lascia sottintendere. Come dimostrano anche le parole di Ernesto D’Agati, che è anche vice-presidente del consiglio comunale, che, al di là del dibattito in corso sul Piano operativo recentemente adottato, ha anche altro da dire. “Se nel mio intervento in consiglio comunale – spiega – ho sottolineato l’apprezzamento del M5S al lavoro svolto da parte del sindaco Tagliaferri nel redigere il Poc, adesso voglio dire in maniera chiara e netta che sia io che il Movimento siamo orgogliosi del lavoro
di questa amministrazione di cui fanno parte due nostri bravissimi assessori”.
Entrando poi nel merito della questione, “nella discussione sul Poc – aggiunge – ho introdotto un tema che va verso le esigenze dei più deboli. Prevedere la realizzazione di case popolari nel territorio comunale. Credo che questo sia un obiettivo che contraddistingue il Movimento come lo è stato quello del salario minimo, sicuramente condivisibile da tutta la maggioranza. Per poter realizzare le case popolari occorre l’intervento della Regione Toscana e cercare di coinvolgere il partito che governa la nostra regione per raggiungere tale obbiettivo lo ritengo un elemento meritorio. Questa è la sostanza del mio intervento nel quale ho anche auspicato che questa maggioranza lavori su questo tema con il livello regionale. Pertanto non riesco a comprendere l’intervento dei coordinatori regionali e provinciali che hanno diffuso una nota senza neppure contattarmi e minacciando un “processo” nel quale dovrò rispondere delle mie parole”.
E ancora: “Forse nel vedere il nome del Pd questi hanno perso le capacità di analisi. Lo comprendo visto che non più tardi dello scorso anno uno riteneva il Pd il diavolo ed entrambi vedevano il M5S alleato solo con la sinistra antagonista e non con il Pd, come invece avvenuto a Prato e Scandicci nelle recenti elezioni amministrative. Sono sorpreso dell’intervento dei coordinatori verso il sottoscritto anche perché sono stati in silenzio nel momento in cui un rappresentate del Movimento 5 Stelle nel Comune di Campi Bisenzio votava contro il salario minimo, un altro – oltretutto capo gruppo – contro un documento di solidarietà ai lavoratori della Gkn. Oppure quando, sempre il capo gruppo sottoscriveva un documento in cui si criticava i governi italiani degli ultimi 10 anni compreso quelli di Giuseppe Conte“.
“Così come non sono intervenuti neppure per prendere le distanze sempre da un rappresentante del Movimento, consigliere comunale con delega alla legalità, che condivide sui social messaggi intenti a sollevare l’indignazione popolare e chiedere l’annullamento della scorta a Roberto Saviano. Voglio credere che ciò è avvenuto per disattenzione e non per simpatie e antipatie personali. Però è singolare – conclude – che ci sia così tanta sintonia con i coordinatori nel mettermi all’indice. Forse se il capo gruppo svolgesse il suo ruolo in maniera adeguata, riunendo il gruppo prima del consiglio comunale per discutere degli interventi da fare, come tante volte richiesto, non cadrebbe in grossolani errori come è avvenuto per il mio intervento”.