Regionali, Tomasi (centrodestra): “Casa, lavoro e diritto allo studio le priorità per dare futuro ai nostri giovani”

FIRENZE – “Voglio una Regione dove contano merito e capacità, non appartenenza politica, anche perché da sindaco ho nominato persone di sinistra purché competenti. Oggi la macchina regionale va a 20 all’ora, può andare a 200. Non si va mai avanti se si guarda solo nello specchietto retrovisore. Il valore aggiunto? L’esperienza da sindaco, sarà il […]

FIRENZE – “Voglio una Regione dove contano merito e capacità, non appartenenza politica, anche perché da sindaco ho nominato persone di sinistra purché competenti. Oggi la macchina regionale va a 20 all’ora, può andare a 200. Non si va mai avanti se si guarda solo nello specchietto retrovisore. Il valore aggiunto? L’esperienza da sindaco, sarà il metodo di lavoro in Regione”. A parlare così è Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato presidente della coalizione di centrodestra in Toscana.

“Non esiste più un Partito Democratico, – aggiunge Tomasi – esistono singoli che difendono la propria poltrona”. E il patto con i 5 Stelle “non ha nulla a che vedere con la Toscana, perché è un laboratorio nazionale per provare a restare a galla a Roma. Hanno sacrificato identità, lavoro fatto e perfino dignità. Non è più politica, è solo sopravvivenza di potere, quello fra M5S e Pd è il “patto dei no” e il “patto del rinnegare. È una politica che mente sapendo di mentire”. Sulla proposta di reddito di cittadinanza regionale poi dice: “Una follia politica e contabile. La Regione ha deficit per 1 miliardo. E le Regioni non danno sussidi in quel modo. Noi proponiamo di investire su giovani e studenti, di ridurre i costi di mense e affitti, di sostenere le università e incentivare le aziende ad assumere. Questo è costruire futuro, non distribuire illusioni”.

“La Toscana invecchia – ha concluso – e se non costruiamo politiche per i giovani rischiamo il declino. Casa, lavoro, diritto allo studio: queste sono le nostre priorità. Gli affitti pesano troppo sui redditi dei ragazzi, dobbiamo sostenerli nell’avvio di un percorso di vita autonoma. Sul lavoro, la Toscana ha potenzialità enormi: manifattura, tecnologia, industria. Se diamo strumenti giusti – urbanistica, incentivi, semplificazione – possiamo trattenere talenti. Infine, lo studio: vogliamo attrarre studenti da fuori, offrendo un habitat positivo, qualità della vita e opportunità per restare qui”. Idee chiare, infine, sulla sanità: “Oggi è in deficit strutturale: 200 milioni ogni an no, oltre un miliardo complessivo. Serve una riorganizzazione complessiva. Bisogna ridurre sprechi, rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, costruire case della salute, ridurre l’afflusso improprio ai pronto soccorso. È un’emergenza che non si può rinviare”.