Parco delle Carpugnane: il Comitato chiede di essere coinvolto nel progetto

CALENZANO – Si è tenuta martedì 23 settembre l’assemblea sul parco delle Carpugnane nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Comune “I Giorni dell’ambiente”. Il Comitato, spiega in una nota, che “nei giorni precedenti, in previsione dell’incontro, avevamo inviato un nostro documento alla segreteria del sindaco, con preghiera di lettura durante l’ultimo consiglio comunale. Forse i tempi erano […]


CALENZANO – Si è tenuta martedì 23 settembre l’assemblea sul parco delle Carpugnane nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Comune “I Giorni dell’ambiente”. Il Comitato, spiega in una nota, che “nei giorni precedenti, in previsione dell’incontro, avevamo inviato un nostro documento alla segreteria del sindaco, con preghiera di lettura durante l’ultimo consiglio comunale. Forse i tempi erano troppo stretti, per cui, dopo il consiglio, abbiamo di nuovo inviato il documento perché fosse messo agli atti ma al momento il Comitato non ha ricevuto alcuna risposta a nessuna delle due comunicazioni”. Il progetto è stato illustrato dai tecnici alla presenza del vicesindaco Martina Banchelli.

Il Comitato avanza alcune richieste, tra queste che “all’interno del parco, adesso, in fase di realizzazione, sia individuata un’area da adibire a interramento della doppia terna da 380 kV (potrebbe essere ad esempio quella adiacente alla zona in cui saranno interrate le linee da 132 kV)” e che “sia chiarito cosa sarà posto sopra le linee interrate da 132 kV e che tipo di emissioni saranno presenti in questa zona e con quali attività saranno compatibili. Inoltre il Comitato chiede lo spostamento dell’area “bambini e anziani “ dai sostegni e che “i punti di osservazione per gli uccelli siano ricollocati anch’essi a maggiore distanza dai sostegni, cioè sul lato opposto del perimetro circoscritto dalla siepe”. Chiede poi che “la tutela paesaggistica sia applicata veramente, cosa che risulta incompatibile con la presenza della nuova linea aerea” e che il Comitato sia  coinvolto nella progettazione della zona.

“Durante l’assemblea è stato presentato un progetto in cui la zona umida, nella parte centrale del parco, cioè la cassa di espansione del Chiosina, sarà anche area di sosta per l’avifauna. – spiega il Comitato – Per questa ragione sarà circondata da un’alta siepe perché gli uccelli non dovranno percepire la presenza degli uomini né tantomeno degli animali domestici. Siamo favorevoli alla tutela dell’ecosistema e in particolare in questo caso degli uccelli ma vorremmo che le stesse attenzioni fossero applicate anche agli esseri umani”. Inoltre, spiega il Comitato “sopra l’area in cui saranno interrate due linee da 132 kV il progetto prevede una zona agricola, con reinserimento di colture tradizionalmente presenti nella zona. – Questa sarebbe un’ottima idea, come è ugualmente valida la proposta alternativa di lasciare la zona semplicemente a prato, per la fruizione comune. Ma è possibile destinare a tale funzione un terreno immediatamente superiore a due linee elettriche interrate da 132 kV? Le emissioni elettromagnetiche, seppur ovviamente schermate, sono compatibili con un’area agricola o con una zona ricreativa?” 


Secondo il Comitato l’area dedicata ai giochi per bambini non è adatta, perchè “sarà collocata in prossimità di uno dei due sostegni tubolari della doppia terna a 380 kV che sono presenti all’interno del parco e tra l’altro sarà vicina anche a un terzo sostegno, che è collocato appena fuori dal parco. Essendo presenti trentadue ettari di verde, non ha alcun senso che i giochi per bambini siano collocati in tale zona e non alla massima distanza possibile da tutti i sostegni. Analogamente abbiamo notato che i due punti di osservazione per l’avifauna sono previsti proprio sotto i due piloni: anche questo ci sembra un evidente controsenso e quasi un non voler prendere atto di quale sia -diventata- almeno per il momento, la realtà”. La presenza dell’elettrodotto, conclude il Comitato, “ci sembra abbia stravolto anche il progetto del parco” e avanza la richiesta di un intervento “per restituire a Calenzano questa pregevolissima area verde, di interesse naturalistico, paesaggistico, sociale e culturale, che aspettiamo da più di vent’anni”.