SESTO FIORENTINO – “Questa è l’unica occasione in cui ci si troverà a dare un parere prima della conferenza dei servizi. Un momento importano non solo tecnico ma anche politico”. Così il sindaco Lorenzo Falchi ha concluso il suo intervento in consiglio comunale, ora in corso, sul dibattito in merito al Masterplan dell’aeroporto di Firenze. “Abbiamo indetto questo consiglio – ha detto il sindaco – per consentire di esprimere il parere dell’amministrazione di Sesto Fiorentino in merito al Masterplan”. Il primo cittadino ha ricostruito il cronoprogramma dell’ultimo periodo: da quando Emac trasmette al Comune di Sesto gli elaborati del Masterplan il 14 maggio. “Il 13 giugno l’amministrazione comunale – ha ricostruito il sindaco – esprime la non conformitò dal punto di vista urbanistico. Il 10 luglio viene convocata la conferenza dei servizi per il 7 settembre il 2 agosto la commissione paesaggio esprime parere negativo, il 6 agosto arriva la comunicazione al Comune di Sesto di nuovi elamborati che Enac dichiara di sostituire a quelli del 14 maggoio. Sono 1100 elaborati. Questo comporta da parte degli uffici comunali un lavoro enorme e si richiese di spostare la data del 7 settembre perchè non è possibile dare un giudizio. Nei giorni scorsi arriva la conferma che la conferenza di servizio si terrà il 7 settembre”.
Il sindaco Falchi ha poi ripercorso i motivi del parere negativo dal punto di vista tecnico articolandolo secondo i diversi ambiti da quello urbanistico a quello paesaggistico, a quello legato alla viabilità, fino al procedimento del vincolo legato agli espropri e alla nuova duna. “La duna antirumore – ha detto il sindaco Falchi – costituisce dal punto di vista della compatibilità paesaggistica una barriera visiva: la nostra Piana vista da Morello avrà una duna di 10 metri”. E poi ha sottolineato che “se la conferenza finisse con parere positivo sarebbe già un avvio alla costruzione”. Il sindaco ha poi evidenziato “aspetti approssimativi”. “Nel Masterpalan – ha detto – viene considerato l’inceneritore di prossima costruzione. Tutto questo fa richiedere che il progetto sia sottoposto a nuova Via. Quello che diamo oggi è una valutazione fortemente politica: un’opera di questo tipo è una forte distrazone di risorse per il nostro futuro”.