Anziani soli e la paura dei “truffatori” che bussano alla porta

SESTO FIORENTINO – L’estate è anche il periodo preferito dai truffatori che bussano alle porte degli anziani, spesso uniche presenze nei condomini svuotati dalle ferie estive. E anche quando non sono i truffatori a bussare alla porta, le persone sole e anziane si sentono indifese e si impauriscono se sentono squillare il telefono e qualche […]

SESTO FIORENTINO – L’estate è anche il periodo preferito dai truffatori che bussano alle porte degli anziani, spesso uniche presenze nei condomini svuotati dalle ferie estive. E anche quando non sono i truffatori a bussare alla porta, le persone sole e anziane si sentono indifese e si impauriscono se sentono squillare il telefono e qualche associazione chiede il sostegno per la propria attività. E’ accaduto nei giorni scorsi alla signora Maria di ricevere una telefonata da una associazione di cui non ha ben capito il nome, che le chiedeva un sostegno alle attività rivolte alle persone disabili.

“Al telefono la signora si è presentata come responsabile di questa associazione – racconta Maria, 90 anni che vive sola – e mi ha chiesto un contributo. Le ho risposto che vivo sola e con la pensione e non posso contribuire con niente. E lei mi ha detto che avrebbe inviato una persona il giorno seguente e mi ha fissato un appuntamento per le 11”.

E così è stato. Alle 11 qualcuno suona alla porta della signora Maria: è un giovane con il casco che dice di essere un rappresentante dell’associazione in questione. Ad aprire la porta, però, non è la signora Maria, ma il figlio che una volta ascoltata la storia dalla madre ha deciso di sostituirla all’appuntamento.

“Quando si è presentato l’uomo, un ragazzo di circa 35 anni – racconta il figlio di Maria – ho chiesto chi fosse e a cosa servisse il contributo. Mi ha risposto in modo strano, mostrandomi la sigla dell’associazione che poi ho verificato esistere. Si è alterato perché ho detto che mia madre non poteva dare alcuna offerta e l’ho invitato a non chiamarla più al telefono. Ho poi parlato con i responsabili dell’associazione e ho chiesto di eliminare il nome e il numero di telefono di mia madre dai loro elenchi, numero e nominativo ottenuto non certo da noi”.

Tutto bene quel che finisce bene, anche se rimane un po’ di amarezza. “Ho voluto raccontare questa storia – spiega il figlio – perché a mia madre è andata bene, ma vive sola e in questo periodo ci sono persone che si presentano alla porta in modo poco corretto”.