CALENZANO – Una serata di riflessione sul futuro dell’area del deposito Eni di via Erbosa dopo l’esplosione del 9 dicembre scorso. “Uno spartiacque tra il prima e il dopo” ha ribadito il sindaco Giuseppe Carovani che, insieme agli assessori Maurizio Sansone, Marco Venturini e Marco Bonaiuti, ha ricostruito la vicenda e puntato l’attenzione sul futuro di quell’area. L’incontro, promosso dal Comune di Calenzano nella sala del quarto piano del palazzo di via Gramsci, ha permesso inoltre di ascoltare le posizioni dei cittadini. Sala completamente piena. Il sindaco ha proposto il ricordo ogni anno della giornata del 9 dicembre, per non dimenticare. Inoltre per l’area di via Erbosa, ha detto il primo cittadino, “non si può ripartire a queste condizioni, bisogna ripensare seguendo le nuove prospettive del futuro nell’ambito delle rinnovabili”.
Il primo cittadino ha ricordato l’esplosione e la perdita della vita da parte di cinque lavoratori e di altri due ancora in coma farmacologico in ospedale. “Un bilancio pesante – ha detto – e fin da subito come Comune abbiamo espresso solidarietà alle famiglie che hanno perso i loro cari, ma certo che non basta. E’ stato così deciso di aprire una raccolta fondi per queste famiglie. Il conto corrente ha raccolto 50mila euro provenienti da tante realtà e sono state effettuate le prime distribuzioni delle somme sia alle famiglie dei deceduti che a quelle delle famiglie dei feriti”. Dopo aver ringraziato tutti i soccorsi avvenuti quel 9 dicembre nell’area di via Erbosa il sindaco Carovani ha ribadito una volta concluso tutto il percorso di indagine non può essere prevista la riapertura con le stesse caratteristiche del sito. “Ci siamo arrabbiati perché sembra che voglia ripartire non tanto per la volontà dell’Eni ma per la riattivazione del piano di emergenza esterna – ha detto il primo cittadino – come se una volta finito il sequestro giudiziario da parte della magistratura di Prato che sta facendo le indagini si potesse ripartire. Non lo possiamo accettare. Quanto avvenuto ha dimostrato di essere incompatibile con il contesto”.
Rinnovabili, energia alternativa per ripensare l’area di via Erbosa sono le proposte dell’amministrazione comunale che ha chiesto a Eni e Regione di aprire un tavolo di confronto “per guardare al futuro di questa e area”. Tra le domande del pubblico anche la richiesta di unire le forze da parte dei sindaci che hanno sul loro territorio un’area come quella di via Erbosa per fare appello al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio per la riconversione.
