CAMPI BISENZIO – Quando parli di autoscuola, a Campi Bisenzio come a Signa, non ce ne vogliano le altre, ma il nome di riferimento è Gherardini. Ecco perché la notizia della morte improvvisa di Daniela è stata un autentico fulmine a ciel sereno. Una notizia che ha lasciato di stucco innanzitutto i suoi familiari (il primo pensiero va al marito Osvaldo, con lei nella foto che pubblichiamo), ma anche i tanti collaboratori che con Daniela lavoravano gomito a gomito tutti i giorni e i tantissimi che in tutti questi anni hanno preso la patente con loro. L’Autoscuola Gherardini aveva tagliato infatti il traguardo dei 70 anni di attività nel maggio del 2024. Con una giornata piena di appuntamenti per festeggiare i quattordici lustri di vita che hanno fatto sì che quella “del Gherardini” sia l’autoscuola più longeva in tutta la Piana.
Per la precisione dal 1954 quando il pioniere fu Otello, il padre di Oriano e Daniela, che, insieme alla moglie Gina, aprì la prima autoscuola a Signa. La sede in via Roma, per poi spostarsi nei locali storici di piazza Stazione, dove si trova tuttora (cinque invece le sedi dislocate fra Signa, Campi Bisenzio e Poggio a Caiano più un Consorzio, sempre a Campi Bisenzio). Non a caso, oggi le famiglie Gherardini e Mannori, arrivate alla terza generazione, continuano nel lavoro iniziato dal nonno. Impossibile, quindi, quantificare quanto siano stati i cittadini che con loro hanno ottenuto il via libera alla guida. Così come è impossibile tenere il conto di quanti, da quando si è sparsa la notizia della sua morte, abbiano voluto lasciare un messaggio di cordoglio o scrivere un messaggio di condoglianze. Sempre disponibile con tutti, sempre sorridente, sarà altrettanto impossibile dimenticarla. Il funerale di Daniela sarà celebrato oggi, martedì 7 ottobre, alle 16 presso la chiesa del Sacro Cuore a Campi.
Per una volta mi sia concessa un’eccezione: anche il sottoscritto “ha preso la patente” dal Gherardini. E ricorda ancora le lezioni di guida con Osvaldo, legate a tanti aneddoti che, seppur per un istante, fanno tornare il sorriso. Ecco, chiudo gli occhi e il pensiero corre a quegli anni, era il 1987, spensierati e allegri, di gioventù. Una spensieratezza che forse oggi non c’è più, ma che prova a riportare un sorriso, in questo momento di dolore, proprio ricordando quel periodo…