CAMPI BISENZIO – Si svolgeranno martedì 28 e mercoledì 29 ottobre le assemblee pubbliche promosse dal coordinamento dei comitati di Campi Bisenzio, Prato e Montemurlo (la prima al Glass Globe a Campi, la seconda presso la sede della Misericordia di Oste, a Montemurlo, sempre alle 21) per incontrare gli iscritti e confrontarsi con loro dopo l’ultimo decreto statale sui rimborsi, ma anche per parlare dei lavori fatti, della mitigazione del rischio idraulico a monte e della pulizia del reticolo minore, solo per fare alcuni esempi. Due appuntamenti nel corso dei quali i comitati (Alluvionati campigiani Il Racchio, Arca di Noè, Santa Maria La Villa, Bagnolo per l’alluvione e Alluvione Galceti/Figline) faranno presenti le loro istanze. “In agenda” ci sono anche altre questioni: la proroga di sei mesi per presentare la documentazione necessaria per ottenere i rimborsi, l’80% del danno subito con un massimo di 150.000 euro; i lavori fatti fino a oggi (Villa Montalvo, “Curva del Bacci”-via dell’Olmo, via delle Corti) che, come dicono dai comitati, “realizzati in somma urgenza, non sono la panacea, ma un rimedio quasi scontato. Inoltre il famoso “pool di tecnici specializzati, promesso a suo tempo dal presidente Giani per le varie progettazioni, si è volatilizzato”.
E ancora: “Da quello che sappiamo è rimasta ferma a un decreto di luglio, fatto dall’amministrazione comunale campigiana, la pulitura dei fossi privati e pubblici. Così come vorremmo dei chiarimenti, in vista dell’arrivo della stagione delle piogge, sullo stato di salute delle fognature”. Infine, ultimo, ma non ultimo, il cosiddetto contributo di immediato sostegno “per il quale chiederemo un incontro-confronto con Regione e Comune in modo che finalmente sia fatta chiarezza: il nostro obiettivo è quello di dare la parola, in forma organizzata, alle persone presenti alle assemblee”. Un richiamo forte alle responsabilità, anche alla luce del recente sopralluogo della commissione parlamentare d’inchiesta che “prima di noi – aggiungono dai comitati – ha invitato tutti a farlo, sottolineando al tempo stesso il fatto che i piani di protezione civile di molti comuni, come evidenziato dalla stessa commissione, non fossero aggiornati al momento dell’alluvione aggravando di fatto la situazione”.
