CALENZANO – Emozionata e felice è apparsa così Clara Casini la diciottenne calenzanese tesserata del Volley Club Sestese di Sesto Fiorentino, appena rietrata da Samsun dove, la squadra nazionale della quale ha fatto parte, ha vinto la medaglia d’argento alle “Olimpiadi dei sordi. Deaflympics 2017″. La giovane atleta è stata ricevuta ieri nel tardo pomeriggio nella sala consiliare del Municipio dall’assessore Irene Padovani per una cerimonia dedicata proprio a lei, a Clara.
Giovane e determinata, la campionessa gioca a volley da quando era una bambina di 8 anni. “Ho iniziato a Calenzano a giocare a pallavolo – racconta – poi a 10 annni sono entrata nel Volley Club Sestese e a 16 anni in nazionale”. Da subito, dice Clara, si è trovata bene nella nazionale “perchè il livello era più alto e non ci sono stati problemi con le altre atlete della squadra”.
Il volto calmo, i capelli ricci legati in una coda sulla testa, vaporosi, Clara accoglie il mazzo di fiori (avvolto nei colori della Bandiera italiana) che le viene consegnato da Gianna Massini del Volley Club Sestese, emozionata anche lei che dice “Clara si è visto fin da subito che aveva grandi capacità atletiche”.
Accanto a lei la famiglia, la mamma, visibilmente felice segue la cerimonia scattando fotografie. “E’ stata una grande soddisfazione – racconta Clara – raggiungere quel traguardo, ma ora ci sono altri impegni a cui pensare come gli Under 21 a Palermo nel maggio del prossimo anno”. Clara è anche riuscita a conciliare lo sport con lo studio, anche se il prossimo anno l’aspetta la maturità. Studia all’alberghiero, al Buontalenti di Firenze e sogna di fare la pasticciera o la cuoca”.
“Vogliamo dire ‘grazie’ a Clara per quello che ci ha dato, per l’emozione che ci ha fatto vivere – ha detto l’assessore Padovani – una emozione è stata vedere il momento della premiazione quando queste giovani atlete hanno intonato l’Inno nazionale”.
L’amministrazione ha donato a Clara Casini una pergamena e un mazzo di fiori, mentre gli applausi di alcune associazioni sportive presenti, dei parenti, degli amici e dei sostenitori riempivano la stanza del Consiglio.