Gandola: “Forza Italia sotto il 5% a Firenze e in provincia segna un risultato fortemente negativo”

CAMPI BISENZIO – “Passate le prime ore di valutazione e attesi i dati definitivi è ora di fare qualche considerazione”. Si esprime così Paolo Gandola, capogruppo delle liste di centrodestra a Campi Bisenzio. “La prima – aggiunge – riguarda il dato dell’astensionismo, un macigno che pesa su tutti i partiti, ma soprattutto sulla minoranza che dovrebbe mobilitare […]

CAMPI BISENZIO – “Passate le prime ore di valutazione e attesi i dati definitivi è ora di fare qualche considerazione”. Si esprime così Paolo Gandola, capogruppo delle liste di centrodestra a Campi Bisenzio. “La prima – aggiunge – riguarda il dato dell’astensionismo, un macigno che pesa su tutti i partiti, ma soprattutto sulla minoranza che dovrebbe mobilitare la propria e l’altrui gente per andare a votare e scardinare un sistema che tutti, ma solo a parole, denunciano come immobile e malato. La malattia, anzi la patologia, oramai, risiede proprio nell’opposizione ed in particolare nel centrodestra, incapace di fornire risposte ad un elettorato stanco, disaffezionato, disincantato dalle solite chiacchiere e promesse, ma che sarebbe attento invece se qualcuno gli proponesse soluzioni concrete ai propri bisogni, a ricevere risposte alla propria quotidianità, tutto ciò che puntualmente non arriva”.

E ancora: “Un centrodestra che in una regione rossa – in realtà sempre più rosa – litiga, rimanda, fa melina su di un candidato spendibile e apprezzato come il sindaco Tomasi, pur conoscendo chiaramente i numeri della politica, presentandolo a poco più di un mese dalla data delle elezioni regionali, è un centrodestra malato, patologico che guarda più ai seggi di opposizione da spartirsi che a quelli di governo per il bene dei toscani. E’ anche per questo che la disaffezione e il disincanto crescono così chiaramente e si tramutano di astensionismo disinteressato. Un fatto che è colpa, non alibi. Un fatto che dovrebbe fare saltare le sedie e le teste di chi oggi amministra i partiti di centrodestra”. 

“Venendo al territorio di Firenze e della sua provincia la faccenda è ancora più seria. I risultati delle elezioni regionali – spiega Gandola – a Firenze non lasciano spazio a interpretazioni: abbiamo perso malamente, senza combattere, senza un progetto, senza un’identità. È il momento di dire le cose come stanno, con onestà e senza più alibi: il centrodestra fiorentino è stato assente, afono, privo di idee, incapace di proporre un’alternativa credibile. Manca una vera opposizione sul territorio e questo lo paghiamo ogni volta alle urne”.

“Forza Italia – conclude – sotto il 5% a Firenze  e in provincia segna un risultato fortemente negativo. D’altronde non si valorizzano le competenze, non si premia il merito, si continuano a riciclare nomi e dinamiche che parlano solo a se stesse, non alla gente. Così non si costruisce nulla. Il risultato? Una disfatta annunciata, frutto di immobilismo e autoreferenzialità. Serve un ricambio vero, radicale. Tutti i dirigenti fiorentini che hanno guidato Forza Italia in questi anni devono avere il coraggio del cambiamento e lasciare che altri ricostruiscano. Serve coraggio, facce nuove, idee fresche, e soprattutto la volontà di rappresentare davvero i cittadini. Auspico che Jacopo Ferri, recordman di preferenze, possa assumere presto un ruolo guida all’interno del partito. Se non cambiamo rotta ora, continueremo ad assistere, impotenti, al lento declino di Forza Italia in tutta l’area metropolitana dove da anni si raccolgono percentuali indecenti, ma dove si continua a gioire per un seggio in più strappato al caso”.